Per i “maniaci” della tecnologia ritrovarsi con le batteria scariche rappresenta un vero e proprio incubo, soprattutto se si è in mobilità e non si hanno prese di corrente a disposizione. Questo spiega la diffusione ed il successo dei cosiddetti power bank, le batterie esterne portatili, dotate di una o più porte USB, alimentate dall’energia immagazzinata, a cui si possono collegare i dispositivi elettronici, quando sono a corto di carica, evitando di essere “abbandonati” senza possibilità di telefonare, scambiare messaggi, fare foto, o controllare gli amati social network.
Con i 20.000 mAh della sua batteria integrata ai polimeri di litio, il PB-T10 di Aukey è attualmente uno dei power bank con la maggiore capacità in circolazione.
Nella confezione di vendita, in cartone riciclato, oltre il caricabatteria, sono presenti un cavo USB-micro USB di 20 cm, il manuale di istruzioni ed il certificato di garanzia.
Costruito con robusta plastica di colore nero satinato ben assemblata, il PB-T10 si presenta come uno scatolotto dalle dimensione contenute (147x80x19 mm) e dal peso non eccessivo (390 g), che può trovare facilmente posto in uno zaino o in valigia.
Sulla faccia superiore del box sono presenti la scritta AUKEY in rilievo ed il tasto ON/OFF con LED interno multicolore, che segnala sia l’autonomia residua (rosso: 0-30%, verde: 30%-70%, bianco: 70%-100%), quando si collegano dispositivi al PB-T10, che lo stato di ricarica del power bank (verde lampeggiante durante, bianco fisso ad operazione conclusa) quando è alimentato (5V – 2A), attraverso una delle due porte di ingresso, lightning e microUSB, poste su uno dei bordi laterali corti. Sullo stesso bordo sono presenti anche un LED ad alta luminosità utilizzabile come torcia di emergenza e 2 uscite USB full size, di cui una con un polo di plastica verde all’interno, l’altra con polo arancione. La verde adotta la tecnologia AiPower, che regola in automatico l’output in base alla massima corrente supportata in ingresso dal dispositivo collegato, erogando a 5V fino ad un massimo 2,4A. L’arancione adotta, invece, la tecnologia Quick Charge 3.0 (ma è retro compatibile con le versioni 1.0 e 2.0), che permette la ricarica in tempi assai ridotti dei dispositivi più recenti dotati di chip Qualcomm, grazie all’Intelligent Negotiation for Optimum Voltage (abbreviato in INOV), un algoritmo in grado di determinare, istante per istante, il livello di potenza ottimale da erogare. In particolare Quick Charge 1.0 è fino al 40 per cento più veloce di una ricarica standard, Quick Charge 2.0 fino al 75 per cento più veloce, con Quick Charge 3.0 è possibile ricaricare un telefono da 0 a 80% in appena 35 minuti.
Per quanto riguarda le prestazioni, durante il nostro test, utilizzando un Huawei P20 Pro, siamo riusciti a ricaricarlo completamente ben quatto volte, tanto da evitare di utilizzare il caricatore di rete per oltre 6 giorni lavorativi.
Da segnalare, infine, che il PB-T10 ha circuiti interni di protezione dalla sovracorrente, dal sovraccarico e dal corto circuito, in grado di preservare sia il caricatore che i dispositivi ad esso collegati. È in vendita su Amazon a 37,99 euro, con spedizione gratuita.
Gennaro Annunziata