Torre del Greco. La luna di miele è durata solo 40 giorni, tempo sufficiente a trasformare la quarta città della Campania in una sorta di maxi-pattumiera a cielo aperto. E ora il «matrimonio» tra il neo-sindaco Giovanni Palomba – lo storico figlioccio della Dc riuscito a prendere il posto di Ciro Borriello a colpi di promesse sulla risoluzione dell’emergenza rifiuti – e i cittadini di Torre del Greco già rischia di finire in tribunale. Non per un «divorzio» in tempi record bensì per gli insulti e le minacce piovute attraverso i social network da internauti terrorizzati dall’incubo epidemie. La rabbia in reteLa pulizia e la bonifica di diverse isole ecologiche del territorio non è stata sufficiente a frenare la rabbia dei cittadini per le condizioni igienico-sanitarie in cui versano decine di strade. D’altronde, Giovanni Palomba è stato eletto sindaco grazie ai voti di una ristretta minoranza – in tutto 9.327 preferenze su 72.000 elettori – e i primi incerti passi sulla questione Nu hanno inevitabilmente scatenato gli scontenti. Pronti a scaricare sul neo-sindaco accuse e veleni di ogni tipo, in alcuni casi decisamente «sopra le righe» rispetto alle legittime critiche e contestazioni politiche.
La minaccia di querele
Un odio social, già registrato in varie occasioni ai danni dell’ex sindaco Ciro Borriello, davanti a cui Giovanni Palomba – pure abituato, così come vari «servi sciocchi» della sua corte, a utilizzare toni forti con lo «svizzero» di via del Monte – ha perso la pazienza, arrivando a minacciare querele per i post offensivi e diffamatori. Una ulteriore spruzzata di veleno, destinata a incancrenire ulteriormente i rapporti tra il sindaco della minoranza e la maggioranza dei cittadini.
Le foto dello scandalo
Perché, a dispetto degli interventi-tampone, le condizioni delle isole ecologiche restano disastrose. L’ex pinetina di Enrico De Nicola è diventata praticamente inaccessibile, a causa della presenza dei sacchetti dei rifiuti. E il primo impatto dei turisti in visita al Vesuvio resta la discarica con vista sul Gran Cono in via Scappi. Scenari da incubo, capaci di convincere le variegate opposizioni a trovare l’unità su un solo concetto: «Subito le dimissioni per scongiurare il disastro completo».