Il Mate 20 Pro di Huawei è al momento uno dei migliori smartphone sul mercato. Dopo aver provato Mate 20 per diverse settimane, possiamo affermare, senza timore di apparire eccessivi, che il fratello minore non sfigura nel confronto diretto e, visto il prezzo più abbordabile, rappresenta un dispositivo da tenere in grande considerazione.
https://www.youtube.com/watch?v=AUyuMz4ocRQ
Nella confezione di vendita, oltre il telefono, ci sono il caricatore 5V/4.5A (grazie alla tecnologia proprietaria SuperCharge servono 30 minuti per caricare al 58%, 75 minuti per la carica completa) un cavo USB/USB Type-C, degli auricolari in ear di buona qualità, l’eiettore del carrello SIM, una pellicola proteggi schermo, già applicata, ed una utile cover in silicone trasparente.
La prima differenza evidente che c’è tra Mate 20 e Mate 20 Pro è nel notch. Qui c’è un notch a goccia, che lascia più spazio alle icone di notifica e regala un maggiore sensazione di visualizzazione a tutto schermo. Huawei ha fatto un eccellente lavoro nel ridurre al minimo le cornici intorno al display (screen-to-body ratio: 87.98%).
Resta solo una lunetta nella parte bassa, molto sottile e appena percettibile. La griglia della capsula auricolare è integrata nella parte alta del telefono ma è tanto piccola che bisogna cercarla con attenzione per individuarla.
Mate 20 ha un aspetto più “tradizionale” rispetto al Pro che è lungo e stretto. È largo 77 mm rispetto ai 72 di Pro, ma è quasi della stessa lunghezza (158.2 – 157.8 mm) e spessore (8.3 – 8.6 mm).
Un’altra diversità evidente tra i due “fratelli” sta nel sensore di impronte digitali. Qui è sul retro, sotto gli obiettivi della fotocamera. Funziona in modo affidabile e veloce, personalmente lo preferiamo a quello sullo schermo del Pro. Mate 20 non ha il riconoscimento attraverso fotocamera frontale con rilevamento 3D. Si può sbloccare con il viso, ma con un grado di sicurezza inferiore. Purtroppo è anche meno resistente all’acqua e alla polvere. Il Mate 20 ha una classificazione IP54, rispetto all’IP68 del Mate 20 Pro.
Sul frame laterale, a destra, un tasto on/off testurizzato ed il bilanciere del volume; a sinistra, il carrellino estraibile che può ospitare due nanoSIM o, in alternativa un nanoSIM e una Nano Memory Card, formato proprietario alternativo alla microSD; in alto, la porta ad infrarossi, che ci consente di utilizzarlo come telecomando, jack da 3,5mm, ormai una rarità, e due microfoni secondari; in basso microfono principale, porta USB-TypeC e la griglia di uno dei due altoparlanti stereo (l’altro è nella capsula auricolare), che offrono, grazie alle tecnologie AptX HD e Dolby Atmos, una buona riproduzione audio anche se non potentissima.
La back cover in metallo lucido è disponibile nelle tre colorazioni Black, Midnight Blue e, la nostra preferita, Twilight, caratterizzata da giochi di colore che passano dal blu intenso a un effetto sfumato.
Lo schermo del Mate 20 misura 6,53 pollici e ha una risoluzione FHD 2.244 x 1,080 pixel con densità di 381 dpi. È un display IPS un po’ più grande dell’OLED del Mate 20 Pro, con cui non può certo competere per neri, livelli di contrasto e colori, ma che comunque si fa apprezzare nella riproduzione di video da Netflix e Youtube. Nelle impostazioni è possibile regolare la modalità e la temperatura del colore di questo pannello, che ha un’elevata luminosità tale da garantire ottima visibilità in qualsiasi condizione di illuminazione ambientale.
La dotazione hardware vede la presenza del primo chipset al mondo per smartphone realizzato con processo produttivo a 7 nm, che, a fronte di elevate prestazioni, riesce a contenere i consumi energetici. Sviluppato da Huawei, il Kirin 980, un octacore a 2.8GHz [2 x Cortex-A76 (2.6 GHz) + 2 x Cortex-A76 (1.92) + 4 x Cortex-A55 (1.8 GHz)], ha un’unità di elaborazione neurale dual-NPU, che si occupa delle funzioni di intelligenza artificiale. A bordo ci sono anche 4 GB di memoria RAM e la GPU Mali-G76 MP10. La memoria interna è da 128 GB di tipo LPDDR4X.
Come sperimentato nel corso della nostra prova, le prestazioni sono impeccabili, con avvii fulminei e grande fluidità, assenza di lag o impuntamenti, nell’utilizzo di app, nella navigazione web, nella fruizione di contenuti multimediali e dei giochi più impegnativi dal punto di vista grafico, grazie anche alla funzione GPU Turbo 2.0.
Per quanto riguarda la connettività sono presenti 4G LTE (1400/200 Mbit/s), Wi-Fi (2.4G/5G, 802.11 a/b/g/n/ac), Bluetooth 5.0, NFC. Per la navigazione turn-by-turn, sono supportati GPS, A-GPS, Glonass, Galileo e BeiDou.
Il Mate 20 è un dual SIM dual standby, tramite impostazioni è possibile scegliere la SIM predefinita per dati, chiamate e messaggi. Eccellente la qualità delle chiamate telefoniche, grazie a un sezione radio con segnale telefonico stabile, a microfoni efficienti, a capsula auricolare e a vivavoce dall’elevata resa.
La batteria integrata da ben 4000 mAh ci ha consentito di arrivare alla fine di un’intensa giornata di utilizzo con un’autonomia residua di quasi il 30%. Un utilizzo normale del dispositivo, sfruttando anche le opzioni di risparmio energetico, permette di non ricaricare per almeno due giorni. Manca la ricarica wireless presente su Mate 20 Pro.
Il Mate 20, come il fratello maggiore, ha sul retro una fotocamera a tre lenti, sviluppata in partnership con Leica ed inserita all’interno di un modulo quadrato con angoli curvi e flash led. Mentre le fotocamere sembrano uguali all’esterno, ci sono alcune differenze all’interno. Il sensore principale è da 12 megapixel con obiettivo f / 1.8, il grandangolare è da 16 megapixel con diaframma f / 2.2, entrambi inferiori ai corrispondenti da 40 megapixel e 20 megapixel del Pro. Il teleobiettivo da 8 megapixel con apertura f / 2,4 è invece uguale sui due telefoni, così come la fotocamera anteriore da 24 megapixel, f / 2.0. Lo zoom ottico è qui 2x invece che 3x.
Il sistema di intelligenza artificiale, gestito dalla dual-NPU del processore Kirin 980, permette di riconoscere fino a 1.500 diverse scene e 25 categorie per regolare al meglio le impostazioni. Così, ad esempio, migliora le foto in notturna compensando i movimenti della mano. Avvicinandosi molto ad un oggetto attiva automaticamente la modalità Super Macro. Consiglia di passare a una visione grandangolare se ritiene la foto possa migliorare.
Gli scatti ottenuti sono di ottima qualità, forse al di sotto di quelli del Mate 20 Pro o del P20 Pro, ma la differenza è davvero minima. In condizioni di buona illuminazione ambientale c’è una fedele resa cromatica e tanti dettagli. In condizioni di scarsa illuminazione, si ha perdita tangibile di dettaglio ed aumento del rumore solo quando si utilizza il grandangolo. L’interfaccia fotografica è facile da usare, nonostante offra molteplici opzioni, la suite di editing è completa. Ottimi i risultati della fotocamera anteriore da 24 megapixel.
L’ intelligenza artificiale migliora anche i video (risoluzione massima 4K a 30fps), ci sono alcune modalità di AI Cinema con cui “giocare”. Il dual-NPU del Kirin 980 consente, ad esempio, di cambiare lo sfondo in tempo reale durante le riprese. L’effetto più evidente si ha quando si isola una persona a colori, mentre lo sfondo è in bianco e nero.
Sul Mate 20 è installata la versione 9.0 Pie di Android, con interfaccia utente proprietaria EMUI 9.0, che assicura una buona user experience e offre numerosi temi per la personalizzazione. È possibile nascondere la tacca oscurando le due aree laterali e scegliere se avere o meno l’app drawer. Volendo si possono eliminare i tre tasti funzione Android, presenti nella parte bassa dello schermo, ed utilizzare delle gesture.
Il prezzo di listino del Mate 20 è di 799 euro, 300 in meno rispetto al Pro. Attualmente si trova on line intorno ai 550 euro, una quotazione che lo rende molto appetibile pur collocandolo in una fascia di mercato con tanta qualificata concorrenza.
Gennaro Annunziata