SCAFATI – Era il 9 dicembre 2016, quando il sindaco Pasquale Aliberti rassegnò le proprie dimissioni perché travolto dall’inchiesta Sarastra, che lo avrebbe presto portato lontano da Scafati prima in regime di custodia cautelare in carcere, poi ai domiciliari. Oggi, imputato con l’accusa di voto di scambio politico mafioso, l’ex primo cittadino è di fatto libero ma sottoposto a divieto di dimora a Scafati e comuni confinanti. Arrivò il prefetto Vittorio Saladino, un incarico durato poco più di un mese fino a quando il 27 gennaio 2017 l’Ente, già commissariato, fu sciolto per infiltrazioni mafiose. Cominceranno i 18 mesi, poi prorogati a 24, di gestione commissariale.
Adriano Falanga
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