A Barcellona, durante l’ultimo MWC, il brand cinese Xiaomi ha ancora una volta una volta stupito tutti con il Mi 9, il suo nuovo top di gamma, caratterizzato da un eccezionale rapporto tra qualità e prezzo, che si attesta intorno alla metà di quello dei flagship dei concorrenti Samsung e Huawei. Bastano infatti “appena” 449,90 euro per la versione con 6 GB di RAM e 64 GB di memoria interna, e 529,90 euro per quella con 128 GB di memoria interna.
A chi pensa che con questi prezzi ci sia da accettare qualche pesante compresso, diciamo subito che è difficile trovare difetti e si può tranquillamente passare sopra ai pochi presenti in uno smartphone, che è, a nostro avviso, tra i migliori in circolazione per dotazioni e performance.
Da un punto di vista estetico è indiscutibilmente un dispositivo progettato con gusto. È rivestito su ambo le facce con resistente Corning Gorilla Glass, che su quella posteriore ha bordi arrotondati su tutti e quattro i lati, così da far stare più comodamente il telefono nel palmo della mano, grazie anche al peso contenuto (173 g). Alto 157.5, largo 74.67 mm, il Mi 9 ha uno spessore che varia da 7,6 a 3,5 mm nel punto più sottile, così da apparire estremamente snello.
Lungo il bordo laterale, una cornice in metallo ospita: a destra, bilanciere del volume e tasto di accensione; a sinistra, il tasto AI, che oltre ad attivare l’Assistente Google, è personalizzabile con altra funzione, e lo slot estraibile per le due nanoSIM; in basso, la porta USB- type C, l’altoparlante mono e il microfono principale; in alto, il microfono secondario e la porta a infrarossi IR, che mediante l’app Mi Remote pre-caricata consente di controllare a distanza tantissimi dispositivi, dai TV ai climatizzatori. Manca, purtroppo, il jack audio da 3,5 mm ma nella confezione di vendita è presente un adattatore da USB-C a jack audio insieme a un cavo USB/USB-C, un alimentatore 12V/1.5A, e una cover in silicone semi-trasparente.
Disponibile nelle colorazioni Piano Black, Ocean Blue o Lavender Violet, la back cover ha un elegante finitura lucida, bella a vedersi grazie agli effetti oleografici cangianti, realizzati con tecnologia laser nanometrica. Nell’angolo in alto a sinistra, poco sopra il dual flash monocromatico, leggermente sporgente, un elemento a semaforo, protetto da vetro zaffiro, che contiene le tre ottiche della fotocamera principale, una delle quali, quella più in alto, ha una corona olografica che cambia colore muovendo il telefono.
È assente la certificazione IP della resistenza ad acqua e polvere ma questo nulla toglie alla qualità costruttiva davvero eccellente di questo telefono.
Circondato da una cornice sottilissima, interrotta in alto da un piccolo notch a goccia con la camera frontale, il display è un AMOLED Full Screen da 6.39 pollici (prodotto da Samsung) con risoluzione FHD+ (2340 x 1080) e densità 403. PPI, caratterizzato da colori brillanti mai saturi, buoni angoli di visione e da luminosità (600nit) e contrasto (60000:1) elevati. All’interno del menu Impostazioni è disponibile una vasta gamma di personalizzazioni del profilo colore, con possibilità, secondo i propri gusti, di aggiungere o ridurre il contrasto, scegliere tra tonalità più calde o più fredde. Xiaomi ha incluso, inoltre, funzionalità come la modalità lettura, che sposta la temperatura del colore verso tonalità più calde e riduce l’emissione di luce blu di sera e negli ambienti bui per garantire una visione più confortevole. È supportato lo standard HDR da fonti compatibili come YouTube.
Sotto il Gorilla Glass 6 che protegge il display è posizionato un sensore ottico di impronte a schermo con messa a fuoco dinamica, che funge da sistema di sblocco in alternativa a quello classico con PIN o sequenza, e a quello meno sicuro, in quanto 2D, con riconoscimento del viso, attraverso la camera frontale. Ambient Display (il nome dato da Xiaomi al display always-on) è una caratteristica del Mi 9 molto utile che consente, senza sbloccare il telefono, di vedere l’ora e controllare se ci sono notifiche (allo stesso scopo è presente nella cornice in alto a destra anche un piccolo LED bianco).
Il Mi 9 è uno dei primi smartphone ad essere equipaggiato con il più recente chip Qualcomm, lo Snapdragon 855, un octacore (1 x 2,84 GHz super large core + 3 x 2,42GHz large core + 4 x 1,80GHz small core) realizzato con tecnologia di processo a 7nm. Un processore velocissimo ed efficiente da un punto di vista energetico, che insieme ai 6 GB di RAM e alla nuova GPU Adreno 640 (supporta Vulkan 1.1, HDR Gaming e Physically Based Rendering), garantisce prestazioni inappuntabili sotto ogni profilo, anche in situazioni di gioco impegnative e con tantissime applicazioni aperte, come abbiamo avuto modo di saggiare nel corso del nostro test. La memoria interna da 64 GB o 128 GB non è espandibile ma questo non dovrebbe costituire un grande problema per la maggior parte degli utenti.
Il Mi 9 è un dual SIM dual standby, tramite impostazioni è possibile scegliere la SIM predefinita per dati, chiamate e messaggi. Eccellente la qualità delle chiamate telefoniche, grazie a un sezione radio con segnale telefonico stabile, a microfoni efficienti, a capsula auricolare e a vivavoce dall’elevata resa.
Per quanto riguarda la connettività sono presenti 4G LTE (D/U 2000/316 Mbit/s), Wi-Fi (2.4G/5G, 802.11 a/b/g/n/ac), Bluetooth 5.0 e NFC con supporto a Google Pay. Per la navigazione turn-by-turn, sono disponibili GPS a doppia frequenza, A-GPS, Glonass, Galileo e BeiDou.
Il sistema operativo è la versione 9 Pie di Android con MIUI Global 10.2 Stabile, l’interfaccia utente proprietaria, che, forse non piacerà a tutti, ma è ricca di funzioni e di possibilità di personalizzazione. Si può scegliere tra la classica navigazione a tre pulsanti o le gesture. Interessante la funzione Second Space che consente di creare una partizione protetta da password, in cui installare app, conservare immagini e altri contenuti, a cui non si desidera che occhi indiscreti possano accedere a propria insaputa.
La batteria integrata da 3300 mAh ci ha consentito di arrivare senza problemi alla fine di intense giornate di lavoro. Un utilizzo normale del dispositivo, sfruttando anche le opzioni di risparmio energetico, permette di non ricaricare per almeno un giorno e mezzo. Collegandolo al caricabatteria da 18 W in dotazione si passa da 0 al 55% in 30 minuti. Per una ricarica completa occorrono circa 70 minuti.
Da segnalare che il Mi 9 supporta la ricarica wireless, attraverso qualsiasi pad compatibile con la tecnologia Qi ma in particolare con quello velocissimo da 20 W raffreddato a ventola che Xiaomi vende come optional.
Particolare attenzione è stata dedicata al comparto fotografico, che può sfruttare algoritmi di intelligenza artificiale per riconoscere la scena ed ottimizzare i parametri di scatto, ed è, come attestato da DxO, uno dei più evoluti in circolazione.
Il Mi 9 è il primo Xiaomi dotato di fotocamera posteriore tripla. Ha un sensore primario (Sony IMX586) da 48 megapixel con ampia apertura f/1,75, affiancato da un sensore teleobiettivo (Samsung S5K3M5) da 12 megapixel ƒ/2.2, che garantisce uno zoom ottico 2X senza perdita, e da un sensore ultra grandangolare (Sony IMX481) da 16 megapixel ƒ/2.2, che vanta un campo visivo di 117 gradi e può essere utilizzato anche per la macrofotografia, grazie alla lunghezza focale equivalente di 17 mm.
La presenza di autofocus laser e di motori a circuito chiuso incorporati in ciascuno dei tre obiettivi, garantisce una messa a fuoco incredibilmente veloce e accurata, riducendo significativamente il rischio di sfocature negli scatti.
La qualità delle immagini è buona e piuttosto uniforme su tutti e tre i sensori, anche in condizioni di scarsa illuminazione, passando alla modalità Notte. L’HDR amplifica ulteriormente la gamma dinamica già piacevole delle immagini.
Non esaltanti i selfie ottenuti con la camera frontale da 20 megapixel ƒ/2.0. Eccellenti i video che si possono girare anche in 4K a 60fps e in slow motion 1080p a 960fps.
Gennaro Annunziata