Visti i buoni risultati commerciali ottenuti dallo P Smart, Huawei, all’inizio di questo anno, ha messo in vendita lo P Smart 2019, uno smartphone che si colloca nell’affollatissima fascia medio-bassa del mercato. Per far fronte all’agguerrita concorrenza, compresa quella del quasi gemello, Honor 10 lite della consorella Honor, il suo prezzo, in pochi mesi è sceso dagli iniziali 269 euro a poco più di 170 dell’attuale offerta Amazon.
Strizza l’occhio ad un pubblico giovane come dimostra #PsmartDoubleTap, una Talent Competion (canto, ballo, video) riservata agli iscritti ad almeno uno dei social Instagram o TikTok, che è collegata al lancio commerciale del telefono.
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Nella confezione di vendita, oltre il dispositivo, sono presenti, degli auricolari in ear di discreta qualità, un caricabatterie 5V/2A (occorrono oltre 90 minuti per una ricarica completa), un cavo USB-microUSB, una guida rapida e lo spillo per l’apertura del cassetto SIM.
Dimensioni (73,4×155,2×7,95 mm) piuttosto contenute per l’elegante scocca unibody in plastica, tutta curvature 3D, disponibile in tre varianti cromatiche (Midnight Black, Aurora Blue, Sapphire Blue) con effetto gradiente dalle tonalità più scure a quelle più chiare.
Non aver utilizzato metallo e vetro nella costruzione di questo telefono influisce positivamente sul suo peso (160 g) ma lo rende meno resistente in caso di caduta e più sensibile ai graffi sulla superficie posteriore, che, essendo poco oleofobica, tende anche a trattenere le impronte. È quindi consigliabile acquistare una custodia trasparente in TPU, visto che, purtroppo, non è fornita in dotazione. Comodo da impugnare, il P Smart 2019 ha una buona ergonomia e, tenuto in mano, è poco scivoloso.
Lungo il bordo laterale, a destra, sono presenti il bilanciere del volume ed il tasto di accensione; in alto, il carrellino estraibile, che può contenere due SIM telefoniche in formato nano, o, in alternativa, una SIM e una memoria microSD (fino a 512 GB), e il microfono per la soppressione del rumore; in basso, il microfono principale, il jack audio da 3.5 mm, la griglia dello speaker mono e una porta microUSB 2.0.
Sulla faccia posteriore, oltre il logo Huawei in basso a sinistra, trovano posto, in alto in posizione centrale, un lettore circolare di impronte digitali, preciso, reattivo e facilmente raggiungibile dal dito indice, e, poco più sopra, a sinistra, flash led e un modulo a doppia fotocamera, leggermente sporgente.
Anteriormente, il display, in formato 19.5:9, ha una cornice sottilissima, interrotta, in alto al centro, da un piccolo notch a goccia (Huawei lo chiama “Dewdrop”) che integra la camera frontale. È un IPS con diagonale da 6,21 pollici, risoluzione FullHD+ (1080 x 2340 pixel) e densità 445 ppi. Non è forse il più luminoso in circolazione, né il più accurato nella riproduzione dei colori, ma è nitido ed offre elevati angoli di visione. Nel pannello di gestione è possibile modificare la temperatura del colore, optando per colori Normali o Vividi. La modalità Eye Comfort riduce l’emissione di luce blu, che può interferire con il sonno.
A bordo il chipset Kirin 710, composto da una CPU octa-core (quattro Cortex-A73, operanti alla frequenza di 2,2 GHz, e quattro Cortex-A53 con frequenza di clock a 1,7 GHz), e dalla GPU ARM Mali G51 MP4. Grazie al processo produttivo a 12nm è in grado di offrire prestazioni 1,3 volte migliori rispetto al predecessore Kirin 659, con consumi dimezzati. È affiancato da 3 GB di RAM e 64 GB di memoria interna. I sensori integrati sono di prossimità, luce ambientale, gravità e bussola digitale. È chiaro che non ci può aspettare lo stesso tipo di prestazioni, perfette e fluide, che si hanno un top di gamma, ma, durante la nostra prova, abbiamo riscontrato qualche impuntamento di troppo, soprattutto in uscita da alcune app, oltre a rallentamenti percettibili quando si spinge sul multitasking o si passa a giochi 3D intensivi. Nulla di drammatico, intendiamoci, sono leggere balbuzie per i più tollerabili. Il fatto è che, da una parte, siamo diventati più esigenti, dall’altra, c’è da dire che abbiamo sperimentato questo genere di problemi più raramente su taluni dispositivi concorrenti pari prezzo.
Il P Smart 2019 è un dual SIM dual standby, nelle impostazioni è possibile scegliere la SIM predefinita per dati, chiamate e SMS. Discreta la ricezione e la qualità audio delle chiamate telefoniche. La connettività LTE consente di navigare in 4G fino a 300 Mbps in download, sono presenti, inoltre, Wi-Fi 802.11 b/g/n/ac dual band, Bluetooth 4.2 e NFC con supporto a Google Pay. Per la navigazione turn-by-turn sono disponibili A-GPS, GLONASS, BDS. Non manca la radio FM.
La fotocamera principale del P Smart 2019 è dotata di due lenti. Il sensore principale è da 13 megapixel con apertura f/1.8, l’altro è da 2 megapixel ƒ/2.4 e serve a rilevare la profondità di campo per ottenere ritratti con effetto bokeh naturale. La scritta AI CAMERA presente sul retro indica che il sistema di intelligenza artificiale, gestito dal processore Kirin, riesce a identificare fino a 22 categorie e 500 scenari in tempo reale e a regolare al meglio le impostazioni. Gli scatti ottenuti sono assimilabili a quelli di altri smartphone di fascia bassa. I colori non sono sempre fedeli, e il rumore digitale aumenta se l’illuminazione ambientale cala. Tra le funzionalità disponibili, l’Ultra Snapshot, che consente di scattare una foto premendo rapidamente il pulsante del volume per due volte, la modalità notte, l’HDR, gli adesivi AR e la modalità Pro (regolazione manuale dei parametri di scatto). Video poco stabilizzati a 1080p 60 fps, le cose non migliorano se si scende a 30 fps. Discreti i risultati della fotocamera frontale da 8 megapixel, che supporta anche il riconoscimento facciale per un accesso rapido e sicuro. Grazie all’Intelligenza Artificiale, riconosce 8 scene di autoscatto per ottimizzare i selfie in tempo reale.
Combinando la batteria da 3400 mAh con le opzioni di risparmio energetico, è possibile arrivare senza problemi alla fine di una giornata di intenso utilizzo. Facendone un uso più leggero e riducendo il numero di app attive in background, si può puntare ad arrivare a due giorni di autonomia.
Il sistema operativo installato è la versione Pie di Android, con interfaccia utente proprietaria EMUI 9.0.1, che offre una buona user experience e numerosi temi per la personalizzazione. È possibile nascondere il notch oscurando le due aree laterali e scegliere se eliminare i tre tasti funzione Android, presenti nella fascia bassa dello schermo, utilizzando al loro posto delle gesture. Molto interessante la funzione shopping: basta inquadrare con la fotocamera un oggetto per visualizzare istantaneamente i collegamenti alle principali piattaforme di e-commerce dove è in vendita.
Gennaro Annunziata