Ai lati del cancello di ingresso ci sono due leoni, due statue di pietra che custodiscono una casa con le mura arancio. Al lato opposto della strada c’è una scuola. A colpo d’occhio niente sembra fuori posto, ma basta varcare il cancello, passare oltre i due leoni per capire quanto di pericoloso ci sia all’interno di un posto che, come la propria casa, dovrebbe essere il più sicuro e confortevole del mondo. L’abitazione dei tre fratelli, ultra settantenni è diventata, invece, una sorta di discarica, dove in ogni angolo è accumulato qualcosa. Si entra a fatica e ad accogliere gli ospiti ci sono cumuli di stracci sporchi, pentole ammassate sui mobili della cucina. Una bombola del gas è a vista, con una condotta che arriva direttamente sotto i fornelli. Sicurezza zero. Una sicurezza che nella casa del civico 33 manca da almeno 20 anni. Nel silenzio i tre fratelli, due uomini e una donna, hanno continuato a sopravvivere in condizioni più che precarie, tra l’indifferenza di tutti. Pavimenti scomparsi sotto centimetri di polvere e vestiti, contenitori di detersivi, contenitori di cibo, bottiglie di plastica.
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