«Che ci sia stato un arretramento da parte delle forze di centrosinistra è evidente. E’ importante che Metropolis, attraverso una riflessione certo critica del suo Direttore, avvii un dibattito politico di cui si sente la necessità». Leo Annunziata, sindaco di Poggiomarino, segretario regionale dei Dem prova a rintuzzare le critiche e a esporre il suo pensiero. La crisi della politica, le colpe della sinistra, i limiti del Pd.
Segretario Annunziata qual è la sua valutazione di fronte a questa analisi?
«Allora, parlavamo di arretramento del centrosinistra. Il problema è anche iniziare a capire quali sono le cause per le quali, da un lato nell’immaginario collettivo siamo passati a un certo punto ad essere il partito lontano dal popolo, e dall’altro quello che non riusciva a capire i disagi della sua gente. Io questo aspetto lo capisco. E credo che le critiche siano anche meritate. Non tutte però».
A cosa si riferisce?
«Quando ci accusano che, quando eravamo al governo, abbiamo fatto passare di tutto io dico no: non è vero. Oggi vediamo un governo che doveva distruggere l’Europa in maniera metaforica, ma vede l’elezione di Sassoli presidente del Parlamento Europeo, si attiene ai parametri europei».
Però così si finisce di parlare sempre degli altri.
«Ma la situazione attuale non possiamo ignorarla. Noi abbiamo sul campo abbiamo tre crisi economiche: Ilva, Autostrade e Alitalia abbandonate a loro stesse. E tante crisi aziendali in Campania».
La crisi di rappresentatività viene anche da qua. Non potete accorgervene ora.
«E’ chiaro che il Pd doveva e poteva fare di più, ma non mi sembra che chi sta governando ora abbia prodotto tutti questi risultati».
Però di errori ne avete commessi.
«Certo. Ed è il lato dell’analisi del Direttore di Metropolis che condivido: l’errore è che per quanto riguarda la sinistra il tema dell’impoverimento è stato cavalcato da una forza che al momento si sta liquefacendo nei sondaggi come i Cinque Stelle. Un movimento che si è spostato in un paradigma di destra, tanto che Di Maio espelle gli onorevoli grillini che sono contro Salvini. Ecco, noi in un determinato momento ci siamo preoccupati della macroeconomia e non del disagio sociale che vive la larga fascia della popolazione».
Dall’analisi, all’autocritica alla fase operativa. Come si risolve questa crisi?
«Stiamo cercando di tornare tra la gente è espressione ormai abusata e rende poco credibile chi vuole farsi portavoce della soluzione dei problemi. Dico solo che quando si fa un’analisi storica non possiamo porre causa ed effetto. Ci sono stati tanti altri elementi. Non è che siccome hai fatto A, allora è capitato B».
A cosa si riferisce?
«Che noi abbiamo fatto errori è indubbio. Ma nell’analisi complessiva dobbiamo inserire anche che c’è stata comunicazione massiva contro di noi, uso dei social ossessivo nei nostri confronti che ha prodotto il governo che abbiamo, che però continua a non dare risposte agli italiani».
In sostanza lei dice: ok abbiamo sbagliato, ma ora dopo aver fatto le pulci a noi capiamo bene quello che sta accadendo?
«Certo: con questo governo si sta restringendo il campo della democrazia. Vengono intaccati diritti fondamentali e la stessa retorica anti europeista è retorica che vuole restringere i campi della democrazia. Gli atti che vengono compiuti in merito ai flussi migratori, cercano di restringere il campo della democrazia».
E’ un tratteggio molto fosco.
«Il quesito che pongo è che nel momento in cui ci si accorge che il nemico non è più l’estraneo, questo governo senza nemico non sopravvive: dove saranno individuati i nemici?»
Dove, segretario Annunziata?
«Qui ci viene in aiuto la storia: quando ci si accorgerà che l’immigrazione è un falso problema, i nemici verranno cercati all’interno. Per usare la stessa retorica salviniana, da “prima gli italiani” si passerà a “prima alcune classi sociali degli italiani”».
Vincenzo Lamberti