Torre del Greco. Erano attese entro la fine dell’estate. Invece, verosimilmente, le prime condanne per lo scandalo del voto di scambio alle amministrative del 2018 potrebbero arrivare durante i primi giorni d’autunno. A un mese dal giudizio immediato invocato dalla procura di Torre Annunziata per i quattro ex netturbini-precari pronti a confermare il castello accusatorio costruito dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli e dal pubblico ministero Filippo Borriello e alla luce della strategia difensiva decisa dai legali degli imputati, il gip Mariaconcetta Criscuolo ha fissato per la fine di settembre l’udienza del processo con rito abbreviato.
Una formula scelta da Andreina Vivace, Gerardo Ramondo, Francesco Sallustio – tutti attualmente sottoposti agli arresti domiciliari – e Giuseppe Mercedulo, l’unico detenuto in carcere, in modo da strappare lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. D’altronde, il verdetto per i primi quattro indagati non sembra in discussione: tutti sono rei-confessi e puntano semplicemente a «limitare i danni» già in primo grado, in modo da provare poi a strappare ulteriori sconti in Appello.
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