Ercolano. Non si spengono i riflettori sulle spese-record del Comune per il «lavoro» della casta di corso Resina. Anzi. Il caso dei gettoni «facili» incassati dai politici di maggioranza e opposizione per la partecipazione alle riunioni delle commissioni consiliari – le sedute, a volte, durano meno di 20 minuti – finiscono al centro di un esposto indirizzato al procuratore regionale della corte dei conti della Campania.
L’esposto-denuncia
Una circostanziata denuncia in cui viene evidenziato come i politici di Ercolano – senza distinzioni di colori o ideologie – incassino un «obolo» di 43 euro lordi per i lavori istituzionali delle relative commissioni consiliari. In pratica, un quarto d’ora di un politico in municipio vale – senza entrare nel merito dei risultati prodotti durante i primi 4 anni di mandato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ciro Buonajuto – come una giornata intera di un operaio o un impiegato. A evidenziare alla corte dei conti i presunti sprechi in municipio è stato Ciro Fiengo, tesserato del Pd nonché attivista capace di passare in varie occasioni al microscopio la vita istituzionale del Comune e dei suoi componenti. Dopo qualche difficoltà, Ciro Fiengo è riuscito a accedere agli atti relativi alle commissioni consiliari del 2018, riuscendo a stabilire tramite verbali di seduta come la «maggioranza» dei consiglieri comunali ottenga il gettone di presenza lavorando meno di mezz’ora in una giornata. Oltretutto – come si evince dall’accesso agli atti – all’interno dei verbali delle commissioni non sarebbero né evidenziati l’argomento discusso né gli esiti della riunione. Questi motivi che, se confermati dagli ispettori della corte dei conti, porterebbero al riconoscimento di un danno erariale per l’ente di corso Resina.
Le commissioni fantasma
A villa Maiuri c’è il deserto. Esatto. La storica dimora comunale in cui i politici dell’assise cittadina si riuniscono per i lavori istituzionali è sempre deserta: non si vede l’ombra di un politico eppure, nonostante la scarsa presenza, la politica continua a pagare bene in ogni caso, perché a dispetto dei quindici minuti di lavoro giornaliero, i consiglieri comunali continuano a percepire lauti compensi: nel 2018 i ventitre consiglieri comunali sono costati la bellezza di 285.000 euro di soldi pubblici, che divisi singolarmente, sono circa 25mila euro lordi per singolo politico. Ora, non ci sarebbe nulla di anomalo nei costi, se non fosse che, a Ercolano i politici – secondo l’esposto alla corte dei conti – lavorano soltanto quindici minuti al giorno, pagati 43 euro. «Da semplice cittadino, accedendo ai verbali di seduta consiliare, ho constatato che i consiglieri comunali ottengono un compenso per pochi minuti di lavoro al giorno – recita la denuncia – un comportamento non conforme alle normative e per tanto, si chiede alla Procura di indagare su quanto segnalato ed eventualmente intraprendere le dovute azioni legali, per danno erariale».
La difesa d’ufficio
Tuttavia, c’è un altro aspetto della questione, così come evidenzia Luigi Simeone, presidente del consiglio comunale. Pronto a raccontare che la vita politica non si ferma alle commissioni consiliari: «Premetto che non è compito dell’ufficio di presidenza vigilare sulle commissioni, ma spetta ai consiglieri comunali e alle relative presidenze – spiega il fedelissimo del sindaco-. Ma la questione dei 15 minuti mi sembra una macchina del fango: le riunioni consiliari non hanno un tempo stabilito e in molti casi si aggiornano al giorno successivo. Ma voglio precisare che i consiglieri comunali lavorano tutto il giorno: riunioni in Comune e con le realtà associative della città, sopralluoghi, segnalazioni e quanto altro. A questo si aggiungono consigli comunali che durano anche 8 ore, ma soprattutto voglio precisare che questa amministrazione comunale ha prodotto più atti negli ultimi quattro anni che in un decennio, oltretutto abbiamo notevolmente ridotto i costi politici: non ci sono consiglieri che ricevono indennità per assenza dai posti di lavoro. Chiuderemo la consiliatura con oltre 140 consigli comunali».
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