Il futuro della casa di riposo Carmine Borrelli resta appeso a un filo, terribilmente in bilico. Da oggi, 15 luglio, indicato nell’ordinanza firmata dal sindaco Pietro Amitrano come termine ultimo per lo sgombero totale del fabbricato, anziani e dipendenti non conoscono quale destino li attende. Si chiedono dove andranno e soprattutto se il personale, che lavora nella struttura da trent’anni, sarà licenziato in massa così come previsto nella delibera dei veleni votata in consiglio comunale lo scorso febbraio. Di sicuro, al di là delle tensioni e dei continui tira e molla tra le parti, secondo quanto messo nero su bianco dagli uffici di Palazzo de Fusco, parte da questa mattina «il divieto assoluto di accesso all’immobile di via Lepanto, salvo gli accessi del personale autorizzato, purché avvengano in condizione di rispetto della normativa di sicurezza». Un provvedimento forte, quello ordinato dal sindaco di Pompei, che ha ribadito che la chiusura dell’ospizio sarà soltanto momentanea e che, dopo i lavori di messa in sicurezza, conserverà l’attuale destinazione d’uso. Rassicurazioni che ai lavoratori e agli anziani non bastano. Ormai ad attenderli ci sono le lettere di licenziamento collettivo, così come le altre strutture che dovranno ospitare gli anziani. Strutture non ancora rese note, al di là del confronto in corso tra il Comune e l’Ambito 32 per il pagamento delle rette.
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