Doveva essere il simbolo di riscatto di un’intera città. Una zona “bonificata” da camorristi e incivili. E invece, nell’area a ridosso del parco pubblico di piazza Pugliano – ex roccaforte della criminalità organizzata di Ercolano – ricompaiono simboli di morte. Tutto “merito” dei vandali che nelle scorse ore hanno devastato l’ingresso del parco giochi inaugurato – dopo anni di promesse flop- qualche mese fa dal Comune. Scritte e inni ai rioni che hanno fatto la storia della camorra da queste parti. Come il “Canalone”, ex quartiere roccaforte dello spaccio in mano alla “colonia” del clan Ascione-Papale guidata dal boss Natale Dantese, capoclan ergastolano recluso al regime del carcere duro. E soprattutto svastiche, i simboli dell’intolleranza razziale e dello sterminio di massa che ha segnato in maniera indelebile la storia del ‘900. Il tutto a due passi dalla basilica e a pochi metri da quella piazza che è stata teatro, di una delle più terribili e sanguinarie guerre della storia di camorra. Una sfida allo Stato, anche se nella serata di ieri alcuni cittadini hanno cancellato le scritte.
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