Torre del Greco. Da un lato l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba. Dall’altro la Turris capitanata dal presidente Antonio Colantonio. In mezzo un impianto sportivo interessato da importanti lavori di restyling – in modo da rispettare tutte le prescrizioni della lega dilettanti – e finito al centro dell’ennesimo braccio di ferro tra i vertici della società corallina e il leader della carovana del buongoverno uscita vincitrice dal ballottaggio del 24 giugno 2018. Il motivo? Il parziale utilizzo dello stadio Amerigo Liguori per gli allenamenti dell’undici di mister Franco Fabiano in vista del prossimo campionato di serie D – categoria in cui la «gloriosa» squadra di Torre del Greco milita da vent’anni – a causa dei lavori in corso all’interno della struttura comunale di viale Ungheria.
Disagi davanti a cui il patron Antonio Colantonio – non nuovo a «sparate» anti-sindaco, dopo avere sostenuto la candidatura di Romina Stilo – ha minacciato la rinuncia all’iscrizione al prossimo campionato, con conseguente liberazione di tutti i giocatori. Una chiara provocazione – l’ennesima lanciata da mister alluminio, manco l’Amerigo Liguori non fosse una proprietà comunale generosamente affidata in gestione alla società sportiva – davanti a cui, stavolta, il sindaco Giovanni Palomba ha deciso di replicare a muso duro. Ricordando, in primis, tutti gli sforzi dell’amministrazione comunale per «regalare» alla città e ai tifosi della Turris un impianto sportivo in grado di aspirare – in attesa dei risultati del campo – al ritorno in serie C. «La squadra di governo cittadino ha provveduto per tempo e nei modi opportuni e consoni – la risposta dello storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio all’uscita a valanga del patron corallino, capace di agitare gli animi dei tifosi della Turris – a ottemperare gli impegni assunti con la società sportiva, secondo i dispositivi delle vigenti normative in materia».
D’altronde, lo scorso 23 luglio – a quattro giorni dalla presentazione delle dimissioni del sindaco – il consiglio comunale si riunì per approvare lo stanziamento di circa un milione di euro per la riqualificazione e l’efficientamento dell’intero impianto sportivo, a partire dal rifacimento del manto erboso sino all’installazione dei nuovi sediolini e alla dotazione di un nuovo impianto di illuminazione. «In un periodo delicato sotto il profilo politico, i consiglieri comunali hanno dimostrato grande maturità e consapevolezza della necessità di trasformare l’Amerigo Liguori in un impianto idoneo ai campionati professionistici di calcio – rimarca Giovanni Palomba – Attualmente, lo stadio è in fase avanzata di lavori: l’impianto è una sorta di maxi cantiere a cielo aperto, per cui bisogna attenersi alle indicazioni tecniche dei dirigenti e degli esperti del nostro Comune. Mi sembra ovvio, in una tale condizione, garantire innanzitutto la sicurezza e l’incolumità delle persone e dei giocatori, assumendo tutti i provvedimenti necessari».
Di qui, lo stupore davanti alle esternazioni del presidente Antonio Colantonio: «Le parole del patron mi sono sembrate un’inutile provocazione e una inutile strumentalizzazione, peraltro ingiustificata – sottolinea il primo cittadino – considerato come tutti stiamo lavorando nell’unico intento di dotare la città di Torre del Greco di uno stadio degno di tale nome e in piena linea con le disposizioni normative».
A chiudere, la stoccata al ricco imprenditore di viale Campania: «Se poi il problema fossero i duemila o tremila euro per una decina di allenamenti in un impianto sportivo privato – la stoccata di Giovanni Palomba – mi posso fare promotore di una colletta per la Turris, contribuendo in prima persona. Perché la Turris non è un bene di pochi, ma un patrimonio di tutta la città. E non deve essere usata per alimentare odio e polemiche».