Torre del Greco. Dalla mancata presentazione della lista alle elezioni del giugno 2018 alle casse desolatamente vuote del luglio 2019. L’annus horribilis del Pd di Torre del Greco sembra non conoscere fine. E quando i democrat della città del corallo sembrano avere toccato il fondo, qualcuno comincia a scavare. Ma sotto l’elegante sede di via Circumvallazione non c’è il petrolio e neanche i soldi necessari a rimpinguare le esangui casse dei democrat. Praticamente prosciugate a meno di cinque mesi dalle «ricche primarie» a cui parteciparono la bellezza di 1.738 votanti.
Il Pd in bolletta
A lanciare l’allarme al direttivo locale guidato da Antonio Cutolo è stato il tesoriere Marcello Sorrentino, attraverso due messaggi – inviati all’interno del gruppo WhatsApp dell’ex colosso del centrosinistra – in grado di fotografare perfettamente la crisi in cui sono piombati i democrat della quarta città della Campania. «Nei prossimi giorni – l’avviso inviato a inizio agosto – mi preoccuperò di disdire il contratto internet di fastweb e conseguentemente chiuderò il conto corrente aperto presso poste italiane». Cinque righe accompagnate da un eloquente post scriptum: «Ho pagato l’ultimo fitto – le parole del tesoriere – per cui avevamo disponibilità, ovvero maggio 2019». In pratica, a giugno e a luglio i conti con «il padrone di casa» non sarebbero stati saldati – una figuraccia già registrata all’epoca del trasferimento dal vecchio quartier generale – e, a breve, potrebbero arrivare i primi «richiami» per morosità.
Il silenzio del direttivo
Davanti alla disastrosa situazione finanziaria, nessuno – a partire dal segretario cittadino Antonio Cutolo per finire agli illustri professionisti del direttivo locale – si è preoccupato di muovere un dito o di mettere mano al portafogli. Attualmente, il Pd – complice il disastro targato Massimo Meo, primo responsabile del flop-lista – non può contare su consiglieri comunali, in passato pronti a contribuire ai vari pagamenti con «oboli» variabili tra i 50 euro e i 100 euro. L’unico rappresentante istituzionale, al momento, resta il consigliere regionale Loredana Raia in varie occasioni pronta a correre in soccorso del proprio schieramento. Ma ora, evidentemente, indispettita dall’atteggiamento ostruzionistico registrato all’interno della sede di via Circumvallazione. E conseguentemente pronta a chiudere i cordoni della borsa.
La guerra tra correnti
Perché, a dispetto delle macerie, in casa Pd non è stato smarrito il vizietto della guerra tra correnti. Con il gruppo dell’ex vicesindaco Lorenzo Porzio in rotta di collisione con l’accoppiata formata da Loredana Raia e Luigi Mennella e i Gd di Domenico Colantuono sempre sul piede di guerra. Magari fino allo sfratto.
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