Antonio Irlando
Non fate sapere a Salvini della scoperta archeologica, compiuta a Pompei, del ricco armamentario della fattucchiera molto gettonata tra i patrizi e i politici pompeiani per propiziare salute, fortune e successi. Nessuno, per favore, gli spieghi che soprattutto il “Fallo”, per gli abitanti dell’antica città romana ai piedi del Vesuvio, era più potente dell’immagine della Madonna.
Il Ministro dell’interno di questo Governo, dopo aver ringraziato la “Vergine Maria” per l’approvazione del decreto “sicurezza bis” (contro cui la Chiesa cattolica non ha ancora arrestato la valanga di feroci critiche di “disumanità”), mostrato figure sacre, baciato in diverse occasioni il Rosario e ostentato dai palchi un libro dei Vangeli su cui ha (sper)giurato, potrebbe cambiare riferimenti religiosi e talismani. Potrebbe chiedere di assumere anche la titolarità del Ministero dei Beni Culturali e, a pieno titolo, cavalcare l’onda fallica mediatica della scoperta fatta da Osanna a Pompei.
Apparirà ai comizi, in tv, nei videomessaggi autoprodotti e sui selfie, ostentando sorrisi conditi di falli, falletti, e super falli, singoli e multipli, stile amuleti, ciondoli, portachiavi, felpe (si, quelle che indossa). Pensate: il nuovo “Governo del cambiamento” verrà ribattezzato in “Governo del Fallo” che suona tanto positivo come “il Fare” e i numerosi spot di “tanti Si” contro “tanti No”. Un governo che finalmente, a differenza di tanti altri, farà della valorizzazione della cultura e della promozione del patrimonio culturale archeologico il “motore dello sviluppo”.
L’archeologia diventerà superstar, abbandonando la miserevole condizione di “Cenerentola”. Gli archeologi diventeranno più potenti dei magistrati e Pompei non dovrà più esibire al mondo tanti crolli di “domus”, per impietosire i nostri vari Governi e l’Unione Europea per garantirsi i soldi necessari alla sua conservazione. Finalmente sentiremo che “con la cultura si mangia” e certamente si potrà anche bere… senza che niente resti sullo stomaco… , alla faccia di chi non ci ha mai creduto! Al grido di “prima i Falli e poi i Santi”, si risveglierà negli italiani l’orgoglio nazionale di essere il Paese con il più significativo patrimonio culturale (fallico) del mondo.