SCAFATI – È partito oggi per New York, dove sarà protagonista nel primo “Village” della Pizza in versione statunitense, figlio della kermesse napoletana, la cui ultima edizione è terminata pochi giorni fa. Lo scafatese Ciro Manfredi è stato selezionato tra i pizzaioli che rappresenteranno la Campania in questo importante evento e a cui prenderanno parte i più importanti maestri, veri e propri pilastri della cultura culinaria partenopea. Dopo la seconda partecipazione al Napoli Pizza Village, quindi, Ciro Manfredi raggiunge un altro importante traguardo, in una kermesse che, come spiegato dagli stessi organizzatori, si pone l’obiettivo di avviare un vero e proprio percorso di internazionalizzazione. Nel famosissimo quartiere del Bronx, infatti, si accenderanno trenta forni in occasione del 1° New York Pizza Festival, un’occasione di incontro tra i diversi stili di pizza, quello napoletano che, ovviamente, sta dilagando nella Grande Mela e quelli del New York Style e Chicago Style. Una vera e propria festa in uno dei quartieri più italiani della città. Un percorso di internazionalizzazione che vedrà nei prossimi mesi ed anni il Napoli Pizza Village uscire dai confini nazionali in veste di ambasciatore della pizza partenopea, della città e della regione. Un percorso di promozione che riguarderà, dopo gli Usa, l’Europa e l’estremo oriente.Per lo scafatese Ciro Manfredi, quindi, far parte della squadra che è volata a New York è un grande traguardo, frutto di anni di sacrifici, prima di poter aprire una pizzeria tutta sua, nella città in cui è cresciuto, Scafati.
Un percorso tortuoso. Ciro, per imparare l’arte della pizza, ha lasciato la famiglia e gli amici. Anni in cui ha posto le basi, prima di tornare a casa ed aprire la sua attività, dove mettere in pratica le nozioni imparate e sperimentare nuove tecniche. “Sono molto orgoglioso di poter rappresentare la Campania a New York. – commenta Ciro Manfredi – Dopo la seconda partecipazione al Napoli Pizza Village, entrare a far parte del Dream Team che porterà la pizza partenopea negli Stati Uniti, in occasione del Culumbus Day è un’emozione forte. Sapere di poter partecipare ad una manifestazione di questo calibro, assieme nomi di questo spessore che hanno contribuito al riconoscimento della pizza come patrimonio dell’Unesco mi emoziona. È per me un traguardo importante che mi stimola a continuare a lavorare duro, ad aggiornami, a sperimentare nuove tecniche per ottenere la massima digeribilità della pizza e la miglior qualità dei prodotti. Questo tipo di iniziative sono molto importanti per valorizzare un mondo che, nei decenni scorsi, era stato sottovalutato. In realtà la pizza è un pilastro della cucina campana e non può non essere ambasciatrice nel mondo per rappresentare Napoli e la Campania”.