Torre del Greco. Un «errore tecnico» apre la strada all’ennesima beffa per la Cittadella dello Sport di viale Europa, la struttura polifunzionale al centro delle campagne elettorali degli ultimi trent’anni a Torre del Greco. Sì, perché a causa della «dimenticanza» di un dirigente comunale – l’architetto Giuseppe D’Angelo, già noto ai tifosi della Turris per le grane relative allo stadio Amerigo Liguori – la carovana del buongoverno guidata dal sindaco Giovanni Palomba dice addio, al momento, a fondi per 8,5 milioni di euro per cominciare a realizzare un sogno inseguito dalla fine degli anni Ottanta.
La doccia gelata
Tutto nasce la scorsa estate, quando i vertici della Città Metropolitana di Napoli stanziano una pioggia di milioni per realizzare in provincia tutta una serie di infrastrutture sia urbanistiche sia culturali sia sportive. Chiaro il «metro» di finanziamento per ogni amministrazione comunale: un milione di euro ogni 10.000 abitanti. Insomma, un’occasione da non perdere per l’ente di palazzo Baronale, pronto a (ri)lanciare il progetto per la Cittadella dello Sport: il primo studio di fattibilità viene presentato già a inizio maggio, con un importo complessivo di circa dieci milioni di euro. Ovvero, una cifra superiore al budget messo a disposizione dall’organismo guidato dal sindaco Luigi de Magistris. Il primo errore viene corretto «al volo» attraverso un provvedimento proposto dall’assessore Elene Ciavolino e approvato dalla giunta comunale a fine agosto 2019: il prezzo scende a 8,5 milioni di euro, grazie a cui l’ente di palazzo Baronale conta di realizzare una pista ciclabile e qualche impianto minore nonché tutti i sottoservizi della futura Cittadella dello Sport. «è indispensabile e inderogabile la costruzione di nuovi impianti sportivi – le parole messe, all’epoca, nero su bianco dall’architetto Giuseppe D’Angelo – utilizzando l’area comunale presente in viale Europa, già in possesso della necessaria destinazione urbanistica, in modo da dare risposta alle esigenze e alle aspettative di tutte le associazioni sportive del territorio». Parole capaci di assumere, a tre mesi di distanza, il sapore della beffa. In settimana, infatti, la responsabile della procedura di Città Metropolitana ha comunicato all’ente di palazzo Baronale l’esclusione dall’elenco dei beneficiari dei fondi. Il motivo? Semplice e paradossale. Il piano di fattibilità inviato dal Comune non è completo, perché mancano i grafici del progetto: il macroscopico abbaglio rischia di costare alla coalizione uscita vincitrice dalle elezioni del 2018 la perdita del finanziamento. Una doccia gelata capace di scatenare malumori e perplessità all’interno della maggioranza.
La delusione del sindaco
Non nasconde il suo disappunto il sindaco Giovanni Palomba. «Al momento, siamo fuori – ammette il primo cittadino – Abbiamo perso i fondi, sarebbe stato un treno importante». Un treno su cui, tuttavia, lo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio conta di saltare in extremis. Al termine di un briefing con il capo di gabinetto Alfonso Ascione, infatti, il primo cittadino avrebbe già pronta una strategia per provare a recuperare i soldi necessari a fare decollare il progetto per la Cittadella dello Sport: «Come Torre del Greco, diverse città della provincia di Napoli sono state escluse dai finanziamenti perché le documentazioni presentate non erano complete – la riflessione del primo cittadino – Nei prossimi giorni proveremo a proporre di integrare lo studio di fattibilità per rientrare così in gioco». Ovviamente, d’ora in avanti, la questione potrebbe diventare squisitamente politica. Perché la decisione di riammettere o meno il Comune di Torre del Greco ai finanziamenti sarà decisa prima dal sindaco Luigi de Magistris e poi dal consiglio provinciale. A breve chiamato a riaprire o meno le speranze di una città a caccia da trent’anni di un sogno chiamato Cittadella dello Sport.
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