I bondholders di Moby sono pronti a dare supporto alla compagnia di navigazione per garantirne la continuità aziendale. Il Comitato degli obbligazionisti sottolinea, infatti, in una nota che “la continuità aziendale, la salvaguardia dei collegamenti marittimi e della continuità territoriale, e la conservazione dei posti di lavoro di quella che auspica possa continuare ad essere una primaria compagnia navale italiana, sono essenziali al fine di tutelare il valore aziendale, nell’interesse di tutti gli stakeholders ivi compresi gli obbligazionisti”. Il Comitato precisa di aver “reso noto a più riprese al management ed agli advisors di Moby la disponibilità degli obbligazionisti rappresentati a sostenere un’adeguata ristrutturazione dei debiti del gruppo – anche a costo di rinunziare a parte dei propri crediti nel contesto dell’operazione – per riportare così l’indebitamento a livelli sostenibili per l’azienda”. E “uguale disponibilità è stata rappresentata quanto all’apporto di nuova finanza, nel contesto dell’auspicata ristrutturazione, che possa permettere alla compagnia di operare con serenità e con l’obiettivo industriale di acquisire nuove quote di mercato nel medio periodo”, conclude la nota.
Prendiamo atto della volontà del comitato degli obbligazionisti di salvaguardare la principale infrastruttura sul mare italiana, sorprendendoci, però, di come questa disponibilità arrivi tardivamente e soprattutto a seguito di una istanza di fallimento presentata proprio da alcuni degli obbligazionisti stessi e che, seppur rigettata, è stata proprio la causa che ha indotto le banche a non consentire alla compagnia la realizzazione dell’importante piano industriale condiviso a febbraio 2019 con queste ultime e sino ad allora rispettato durante l’esercizio”. Lo scrive il gruppo Moby in una nota in cui sottolinea dopo la dichiarazione con cui i detentori di bond si sono espressi a supporto della continuità aziendale come “nonostante ciò ed il danno arrecato alla Compagnia, siamo disponibili, come auspicato dagli obbligazionisti, cui l’acquisto delle obbligazioni è stato disponibile a forte sconto sul mercato secondario, a trovare soluzioni condivise a tutela del piano di crescita della Compagnia e della creazione di ulteriori posti di lavoro”.