Da quando Google nel 2016 ha lanciato il suo primo telefono Pixel, la linea è diventata punto di riferimento per chi utilizza lo smartphone come fotocamera in modo intensivo. Non fa eccezione la quarta generazione del dispositivo di Big G, composta dal Pixel 4, oggetto di questa recensione, e dal fratello maggiore Pixel 4 XL, che confermano la spiccata vocazione fotografica. Sarebbe però riduttivo considerarli solo degli eccellenti cameraphone. Sono molto di più, grazie ad un design che li distingue dalla massa, a un display adattivo a 90 Hz e a funzionalità innovative, come Motion Sense.
All’interno della confezione, trovano posto anche un alimentatore USB-C da 18 W/2A, un cavo da USB-C a USB-C lungo 1 metro, un adattatore da USB-C a USB-A, una guida rapida e la spilletta per aprire il carellino SIM.
Il Pixel 4, che vanta la certificazione IP68 ed è quindi resistente acqua a e polvere, confrontato con la maggioranza degli attuali top di gamma, spicca per la sua compattezza. Si impugna in modo comodo grazie a dimensioni (68,8 x 147,1 x 8,2 mm) e peso (162 g) estremamente contenuti.
È rivestito con robusto Corning Gorilla Glass 5 su ambo i lati con quello posteriore che è soft touch, nelle versioni bianca e arancione (edizione limitata), lucido in quella nera. Il frame laterale, stringendo il quale si attiva Google Assistant, è invece in alluminio di colore nero. Il lato sinistro ospita il bilanciere del volume e il pulsante di accensione. Il bordo superiore è nudo, mentre su quello inferiore si trovano gli altoparlanti stereo ed una porta USB-C 3.1. Sul bordo destro, lo slot estraibile per la nanoSIM. Da segnalare che oltre a quella fisica è supportata anche una eSIM.
Google abbandona la soluzione con notch, adottata per il 3 XL, e sul Pixel 4 (come sul 4 XL) la cornice nera intorno allo schermo, sottile sui lati, è più spessa in basso ma soprattutto in alto per far posto a capsula auricolare, cam frontale e sensoristica integrata.
Il display da 5,7 pollici in formato 19:9 è un OLED con risoluzione FullHD+ (1080 x 2280 pixel) e densità 444 ppi, che supporta l’HDR. Smooth Display è il nome che Google ha dato alla frequenza di aggiornamento variabile, che può arrivare fino a 90Hz per avere maggiore fluidità quando si gioca o si scorrono le pagine dei social media come Instagram. Ambient EQ regola invece automaticamente la temperatura colore, a seconda dell’illuminazione circostante e di altri fattori ambientali. In mancanza di un led di notifica è presente l’always-on display.
Sotto il cofano il potente chipset Snapdragon 855 della Qualcomm, un octa-core fino 2,84 GHz. A supporto la GPU Adreno 640 e 6 GB di memoria RAM LPDDR4X. Sono presenti anche i chip dedicati Pixel Neural Core, elemento chiave per l’elaborazione e il machine learning, e Titan M per proteggere i dati sensibili e garantire l’integrità del sistema operativo. La memoria interna è da 64 GB o 128 GB UFS 2.1 UFS 2.1, purtroppo non espandibile. Una dotazione hardware che garantisce, qualunque attività si svolga, un’esperienza d’uso sempre veloce e fluida.
Completo il parco sensori, sono presenti quello di prossimità, quello di luce ambientale, l’accelerometro, il giroscopio, il magnetometro, il barometro e, novità assoluta, un sensore radar in miniatura. Quest’ultimo serve a capire cosa succede intorno al telefono, a supporto della funzione Motion Sense, che consente di interagire con lo smartphone senza doverlo necessariamente toccare.
Ad esempio, può attivare l’always-on display quando ci si avvicina e disattivarlo se non si è nelle vicinanze. Si può controllare la musica con semplici gesti delle mani fatti nell’aria sopra il telefono.
Basta muovere la mano sul telefono per posticipare la sveglia o silenziare la suoneria. Avvicinando il viso al telefono, viene “allertato” l’efficiente e sicuro sistema di riconoscimento 3D velocizzando ulteriormente il riconoscimento del volto.
Buona la qualità delle chiamate telefoniche, grazie ad una sezione radio con ottima ricezione, a 3 microfoni con soppressione del rumore ambientale, a capsula auricolare e a vivavoce dall’elevata resa. Per quanto riguarda la connettività sono presenti 4G LTE cat. 18/13 (DL 1.2 Gbps, UL 150 Mbps), Wi-Fi (MIMO 2*2, 802.11 a/b/g/n/ac, 2.4/5 GHz), Bluetooth 5.0 e NFC. Per la navigazione turn-by-turn, sono supportati GPS, A-GPS, GLONASS, BeiDou e Galileo.
La batteria da 2800 mAh è il tallone di Achille di questo smartphone. Facendone un utilizzo intenso, non sempre riesce ad arrivare a fine giornata. Per fortuna sono presenti la ricarica rapida e quella wireless con certificazione Qi.
Sulla faccia posteriore, in alto a sinistra, c’è un quadrato nero leggermente rialzato, assai simile a quello presente sugli iPhone 11, che ospita le due ottiche della fotocamera principale e doppio flash led. Ci sono due sensori: il primario da 12,2 MP con ottica di apertura ƒ/2,4, messa a fuoco automatica, stabilizzazione ottica (OIS) ed elettronica (EIS) delle immagini: l’altro da 16 MP con teleobiettivo 2X di apertura ƒ/1,7, messa a fuoco automatica, stabilizzazione ottica e elettronica. A voler essere pignoli, manca un grandangolo.
A costo di apparire eccessivi, diciamo che le foto scattate in modalità automatica con le fotocamere posteriori del Pixel 4 sono sbalorditive. Sia in condizioni di luce diurna che in condizioni di scarsa illuminazione, sono sempre nitide e senza un pizzico di rumore.
Per chi ama “smanettare” interessante la possibilità di regolare in tempo reale la luminosità e l‘HDR+, così da vedere nell’inquadratura come sarà la foto prima di scattarla, cosa utile soprattutto per scatti difficili come quelli al tramonto.
Migliorate la modalità Ritratto e la modalità Foto notturna che oltre a consentire di scattare bellissime foto in situazioni di oscurità, ora permette di effettuare, se la notte è limpida, foto del cielo stellato e persino della Via Lattea.
Di ottima qualità anche la fotocamera frontale da 8 MP con ottica a fuoco fisso con apertura ƒ/2,0 e campo visivo di 90°. Sfrutta il proiettore di punti NIR per il riconoscimento dei volti in 3D per realizzare selfie con un eccezionale effetto bokeh.
I video, che sfruttano stabilizzazione ottica ed elettronica, si possono registrare con la fotocamera principale fino a 4K a 30 fps e con quella frontale fino a 1080p a 30 fps.
Essendo un prodotto Google, sul Pixel 4 è ovviamente installata la versione più aggiornata del sistema operativo Android, al momento in cui scriviamo, la 10 con le patch di sicurezza rilasciate il 5 dicembre. Viene garantito l’aggiornamento del sistema operativo e della sicurezza per almeno tre anni.
La presenza di un hardware performante con un coprocessore dedicato, il Neural Core, fa sì che il Pixel 4 sarà il primo smartphone ad avere, nei prossimi mesi, una versione aggiornata dell’Assistente Google, che farà più cose senza dover inviare la richiesta al cloud. La nuova app Registratore consente di registrare riunioni, lezioni e tutto ciò che si desidera riascoltare in seguito, e ottenerne la trascrizione (per ora solo in inglese), senza che l’audio lasci mai il dispositivo.
In vendita nello store Google, il Pixel 4 costa 759 euro nella versione con 64 GB, 100 euro in più per quella con 128 GB. Un prezzo non piccolo quanto il dispositivo ma in linea con quello degli altri top di gamma in commercio e del tutto giustificato dalla qualità del prodotto.
Gennaro Annunziata