Torre del Greco. A 24 ore dalla scoperta shock in via Montedoro – a due passi dal parco nazionale del Vesuvio, dove in passato venne rinvenuta la carcassa di un cavallo – si infittisce il mistero del cadavere in stato avanzato di decomposizione trovato in un fondo agricolo. Alla luce del sole, infatti, sarebbero «comparse» due ferite sospette sulla testa della vittima: escoriazioni e tagli compatibili con un’eventuale caduta – l’accesso al terreno in cui ci sono i serbatoi della Gori è protetto da una recinzione – ma non solo. E l’orrore provocato dai vermi – arrivati a dilaniare, durante i dieci giorni trascorsi tra la morte e il rinvenimento del corpo, il cranio dell’uomo – rende impossibile qualsiasi «ipotesi concreta» prima dell’autopsia già disposta dal pubblico ministero della procura di Torre Annunziata incaricato di fare piena luce sulla tragedia.
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