Torre del Greco. In varie occasioni il sindaco non ha esitato a incolpare i «cittadini incivili» per i cumuli di rifiuti spuntati in diversi quartieri della città. Stavolta, invece, Giovanni Palomba non potrà puntare l’indice contro i «trasgressori della differenziata» per spiegare lo scempio registrato proprio all’interno del suo quartiere.
Perché l’immondizia depositata in via monsignor Felice Romano – proprio davanti al portone d’ingresso dello stabile in cui abita il primo cittadino – era in larga parte composta da sacchetti di plastica, come previsto dal calendario della riciclata. Eppure, alle 12.25 la discarica a cielo aperto era in «bella mostra» lungo il marciapiede. Con buona pace della pulizia e dell’igiene. «Qui la ditta raccoglie la plastica sempre nel pomeriggio», raccontano i residenti del rione.
Insomma, un vero e proprio paradosso nonché uno «schiaffo» a chi differenzia correttamente i rifiuti per evitare disagi e problemi. Eppure nessuno – a partire dal sindaco, il «paladino» di via monsignor Felice Romano – si preoccupa di chiedere alla ditta Buttol, il colosso ambientale incaricato dei servizi Nu, le ragioni della raccolta «a scoppio ritardato» e del conseguente scempio capace di mortificare gli sforzi dei «cittadini civili» indicati come esempio dallo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio.
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