«Se prima era un’indicazione, adesso è un imperativo. Ognuno deve restare a casa. Non è uno scherzo». Il sindaco Giuseppe Cuomo è scosso. Il coronavirus arriva anche a Sorrento con tre positivi al tampone. «Bisogna evitare ogni possibile fonte di contagio, per scongiurare il pericolo che singoli casi sotto controllo possano diventare un focolaio di trasmissione della malattia» urla Cuomo.
Sindaco, l’arrivo del virus a Sorrento alimenta preoccupazione.
«Oggi più di prima è assolutamente fondamentale rispettare le regole. Non ci sono alibi. Insieme dobbiamo evitare qualsiasi ipotesi di contagio ulteriore. Serve senso civico».
Non solo, il virus ha già mandato in fumo migliaia di posti di lavoro. Sorrento è ferma. La città, a emergenza finita, tornerà ai livelli di una volta?
«Penso che per il 2020 si debba considerare tutto azzerato. Per ripartire ci vorranno mesi, anni. Solo nel 2021 ci si riattiverà per davvero. Provo dolore a dire queste cose ma è la realtà del momento. Nella migliore delle ipotesi dovremo considerare di puntare agli inizi sul turista italiano medio perché all’estero, nel pieno dell’estate, ci saranno forse ancora restrizioni».
E’ il momento più complicato da quando lei indossa la fascia tricolore. «Ma non solo, direi che sono i giorni più difficili della nostra vita. Mio padre Nino (sindaco di Sorrento negli anni Settanta, ndr) mi ha detto che neppure durante la guerra o la crisi del ’29 ha visto una situazione del genere. E’ incredibile».
Come si può ripartire?
«La forza del brand Sorrento è dettata dal viaggiatore straniero e specialmente anglosassone. Non bisogna dimenticarlo seppur agli inizi sarà quasi impossibile accogliere nuovamente questa tipologia di turista».
Anche per l’ente comunale ci sono ripercussioni economiche?
«Sì, perché le entrate preventivate sono destinate a rimanere ferme. A breve in giunta correggeremo il bilancio e taglieremo il superfluo. Ne risentirà pure qualche servizio, tipo la manutenzione. E’ dura».
Su richiesta del governatore Vincenzo De Luca, in Campania è in arrivo l’Esercito per i controlli su strada. Che ne pensa?
«E’ una cosa giusta perché in alcune zone della regione ci sono ancora troppi indisciplinati. Il mio plauso con orgoglio va all’intera comunità di Sorrento che rispetta alla lettera le regole. Sono state denunciate solo due persone negli ultimi giorni».
Acquistati kit rapidi per gli screening, nuovo ospedale con moduli per ulteriori posti letto, riorganizzazione dei presidi sanitari. De Luca sta usando il pugno duro e viene accusato di essere anche eccessivamente decisionista. Condivide, da tesserato della Lega, questa linea di pensiero?
«De Luca sta facendo bene e i provvedimenti attuati li condivido. Sono dell’idea che prima si chiude tutto, prima si torna alla normalità e si riapre. Qui c’è in gioco la salute pubblica e le idee politiche non sono primarie in questo momento».
Il decreto Cura Italia come lo valuta?
«Il testo è deficitario, va modificato in Parlamento. Molte famiglie andranno sul lastrico. E si deve pensare anche ai lavoratori stagionali».
Che sta facendo il Comune per i meno abbienti?
«Potenziamento dell’assistenza con consegna domiciliare di farmaci e generi alimentari. Stiamo triplicando gli sforzi». Alla luce dei tre contagiati e anche la febbre da social. Evitiamo allarmismo, restiamo in casa e rispettiamo il decreto. Se ci sono notizie sull’emergenza sono tenuto a doverle dare subito alla cittadinanza nell’interesse pubblico. Troppe fake news sono girate di recente».
Un ultimo pensiero?
«Restare a casa».