Torre Annunziata. «Fermatevi, fatelo per Dio, fermate la vostra sete di male e cancellate ogni debito». E’ questo il grido che viene lanciato don Ciro Cozzolino, il referente dell’associazione Libera di Torre Annunziata. Il parroco ha deciso di lanciare un appello e farlo in un momento in cui l’emergenza Covid-19 sta diventando un’emergenza sociale e sopratutto criminale. La camorra infatti non sta perdendo tempo e approfitta del momento per allungare i tentacoli. Una situazione attenzionata dalle forze dell’ordine ma che a Torre Annunziata potrebbe aggiungersi allo scenario che già quotidianamente la città è costretta a vivere con clan che strozzano le attività commerciali. E così, ieri, la lettera appello lanciata dal parroco della chiesa della Santissima Trinità. Un grido di dolore «in questo momento di grave crisi economica è necessario che ognuno faccia la sua parte, per esprimere solidarietà e coesione sociale verso tutti coloro i quali stanno vivendo difficili situazioni personali». Poi l’appello «Desidero fare un accorto appello a quanti vantano crediti verso gli altri, affinché siano disponibili e generosi nel concedere la dilazione del debito. Mi rivolgo continua – con il cuore in mano, a voi usurai vi chiedo di estinguere ogni debito, perché è arrivato il momento di abbandonare questa strada. Dio vi aspetta a braccia aperte». Ma nell’appello di don Ciro Cozzolino anche un monito alle istituzioni cittadine,ai sindaci e agli amministratori che sono in prima linea in queste ore «Chiedo a loro la massima vicinanza, attraverso le forme più opportune, alle famiglie in difficoltà, senza escludere la possibilità di erogare il “reddito di quarantena”». E’ questa la proposta del parroco torrese, un reddito di quarantena per aiutare le famiglie che in queste ore sono senza un lavoro, senza soldi e senza un pasto per poter sfamare i loro figli. Situazioni assurde e per le quali tantissime associazioni, ma anche singoli cittadini che in queste ore stanno mettendo in campo una macchina della solidarietà donando alimenti. Don Ciro conclude poi il suo appello rivolgendosi ai commercianti «prego i commercianti di esprimere la loro solidarietà verso i concittadini, mantenendo i prezzi correnti, dei prodotti di prima necessità: che nessuno si sente abbandonato: siamo tutti nella stessa barca e dobbiamo remare insieme per arrivare alla meta, e ci arriveremo». Insomma un appello che raccoglie in sintesi tutte le categorie che al momento hanno una responsabilità sociale con una parentesi rivolta in particolare alla camorra: a loro don Ciro Cozzolino, in particolare agli usurai – che secondo le inchieste in città sono tanti – ha chiesto una tregua, azzerare i debiti, cancellare ogni debito.
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