Torre del Greco. La crisi economica scatenata dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19 non basta a convincere la maggioranza guidata dal «democristianissimo» sindaco Giovanni Palomba a ritoccare il bilancio del Comune di Torre del Greco, la città della provincia di Napoli flagellata dal «mostro» arrivato dalla Cina. Oggi, infatti, in aula sbarcherà il documento finanziario approvato dall’esecutivo di palazzo Baronale prima della raffica di lutti – venti le vittime del Coronavirus registrate all’ombra del Vesuvio – e della paralisi commerciale provocata dal lockdown deciso dal premier Giuseppe Conte: nessuna deroga e nessuna variazione per aiutare le famiglie in difficoltà economica, solo l’accensione di un apposito capitolo per «accogliere» gli eventuali fondi stanziati da governo e Regione Campania. Con buona pace delle proposte lanciate sia dai banchi dell’opposizione – a partire dai grillini Vincenzo Salerno e Santa Borriello per finire agli ex assessori Luigi Mele e Romina Stilo – sia dagli stessi alleati del primo cittadino.
Oggi la seduta a porte chiuse
Suggerimenti, al momento, accantonati dal leader della carovana del buongoverno: «La priorità è l’approvazione del bilancio – i concetti alla base della decisione di Giovanni Palomba & company di non modificare nulla – così doteremo la macchina comunale dello strumento necessario a trasformare in realtà gli indirizzi della politica». Così la fase due per la casta si aprirà senza buone notizie per le fasce deboli e per i commercianti alle prese con i primi effetti finanziari dell’incubo Covid-19. L’appuntamento è in programma oggi – rigorosamente a porte chiuse – presso la sala dell’ex orfanotrofio della Santissima Trinità, la location individuata dal reggente dell’assise Antonio Spierto per il primo consiglio comunale successivo alla fine del lockdown. La seduta, a dispetto delle esigenze di sicurezza, non sarà monotematica: prima dell’argomento-clou all’ordine del giorno, infatti, ci sarà l’ennesima votazione a vuoto sull’elezione del nuovo presidente del consiglio comunale – la maggioranza non ha risolto il nodo della successione del dimissionario Felice Gaglione, scappato da palazzo Baronale a metà novembre del 2019 – e l’approvazione di una serie di provvedimenti propedeutici al via libera del documento finanziario.
Gli acquisti a costo zero
Il secondo bilancio dello storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio, tuttavia, dovrebbe essere approvato senza particolari «tormenti» per il primo cittadino. Perfino i due dissidenti Iolanda Mennella e Carmine Gentile dovrebbero – il condizionale resta d’obbligo alla luce dei frequenti ripensamenti della «ballerina» di palazzo Baronale – votare con la maggioranza, così come lo stesso Antonio Spierto.
Il provvedimento anti-Covid
L’unico «richiamo» all’emergenza sanitaria è un ordine del giorno promosso dall’intera maggioranza e finalizzato all’accensione di un apposito capitolo del bilancio da rimpinguare con eventuali fondi di governo o Regione Campania. Il documento, infatti, punta a «impegnare il sindaco Giovanni Palomba e la giunta a istituire un fondo di solidarietà comunale per finanziare misure di sostegno al reddito ai cittadini in grave stato di disagio economico a causa del Covid-19». In pratica, nulla di concreto. Una «soluzione» capace di fare storcere il naso a qualche alleato del primo cittadino: «Avremmo potuto utilizzare i soldi già stanziati per feste e festicciole destinate a essere cancellate per dare una risposta immediata alla gente – le «voci di dentro» della maggioranza – . Invece, così non riusciremo a dare subito un aiuto a chi si trova in difficoltà economica». Senza dimenticare la frenata sul taglio alla tassa dei rifiuti, invocata in particolare dai commercianti a rischio collasso.
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