Ercolano. Offese in consiglio comunale il generale di corpo d’armata dei carabinieri a capo della ditta Buttol – il colosso ambientale con sede legale a Sarno, incaricato della raccolta dei rifiuti in città – e ora rischia di essere costretto a pagare complessivi 60.000 euro a titolo di risarcimento dei danni all’immagine. E’ l’epilogo legale della guerra dei rifiuti condotta all’ombra del Vesuvio da Gennaro Sulipano, l’ex delegato all’ambiente della squadra di governo cittadino guidata da Ciro Buonajuto, oggi all’opposizione del sindaco di Italia Viva. Dopo avere rassegnato le dimissioni da responsabile politico del settore Nu – a ottobre del 2019 – il dissidente del Pd avviò una vera e propria crociata per contrastare le inefficienze del servizio di igiene urbana a Ercolano.
L’affondo in aula
Una battaglia sfociata – a pochi giorni dalle dimissioni da delegato all’ambiente – in un intervento a briglie sciolte in consiglio comunale. Dove – in diretta streaming – l’ex fedelissimo di Ciro Buonajuto sottolineò tutte le «anomalie» rilevate durante i tre mesi del suo mandato. Arrivando a pronunciare parole pesanti come macigni sia contro la ditta Buttol – accusata in consiglio comunale di non avere un codice etico – sia contro il generale di corpo d’armata dei carabinieri Franco Mottola, presidente del colosso ambientale con sede legale a Sarno. Preso dalla foga, Gennaro Sulipano si lanciò in concetti decisamente sopra le righe per un’assise politica: «Ho detto che un servitore dello Stato che ha combattuto insieme a noi la camorra in questa città – l’affondo segnato in grassetto nell’atto di citazione firmato dall’avvocato Donato Palmieri per conto del militare e della ditta Buttol – che gestiva l’ordine e la sicurezza pubblica e che oggi presta la propria immagine per questa società che dalla black list passa alla white list si deve solo vergognare. Sta sul libro paga di questa società, perciò parlavo anche di quali coperture poi godono».
L’inutile dietrofront
Davanti all’inevitabile annuncio di querela per diffamazione, il dissidente del Pd – fresco di figuraccia politica per la tragicomica vicenda della mozione di sfiducia, presentata e ritirata in 24 ore, al sindaco Ciro Buonajuto – si era pubblicamente scusato per le parole pronunciate durante la foga dell’intervento politico. Inutilmente. Perché, all’indomani della fine del lockdown, a Gennaro Sulipano è stato notificato l’atto di citazione con cui Franco Mottola e la ditta Buttol chiedono al tribunale di Napoli di accertare la diffamazione contestata al medico-politico e per effetto condannare il dissidente del Pd al risarcimento dei danni quantificati prudenzialmente in 30.000 euro ciascuno nonché a pubblicare a proprie spese una smentita di quanto affermato su almeno due quotidiani a tiratura regionale.
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