Torre del Greco. Non siamo a ottobre, ma all’ombra del Vesuvio sembra sia già cominciato il tempo delle mele. Anzi, del Mele. Per la precisione Luigi, l’ingegnere fino a metà agosto alla corte della giunta guidata dal sindaco Ciro Borriello e ora in rampa di lancio per provare a prendere il posto del suo «maestro politico». A 48 ore dal voto per il rinnovo di Camera e Senato l’esponente di Forza Italia non trattiene l’entusiasmo e – a dispetto della mazzata inflitta dal Movimento 5 Stelle, capace di sfondare il muro del 57% a Torre del Greco – annuncia in pompa magna, rigorosamente via social, come «siamo il primo partito del centrodestra in città».
Non propriamente un’impresa – prendere meno voti di Fratelli d’Italia o Lega sarebbe stato oggettivamente difficile, come sottolineato dai commenti di diversi internauti – ma un dato ugualmente capace di dare forza alle ambizioni dell’ex assessore ai lavori pubblici. Così – dimenticando il 28,5% portato a casa dai berluscones alle politiche del 2013, quello sì un dato da fare gonfiare il petto rispetto al 16,24% dello scorso 4 marzo – Luigi Mele già proietta lo sguardo alle comunali di fine maggio, ribadendo implicitamente il «diritto» di Forza Italia di indicare il candidato sindaco del centrodestra nella quarta città della Campania.
Un messaggio inviato proprio al suo «maestro politico», pronto a sponsorizzare – insieme agli ex assessori Donato Capone e Domenico Balzano – la scalata della first lady Romina Stilo. E, allo stesso tempo, un «avvertimento» a chi – all’interno del direttivo cittadino di Forza Italia – guarda con interesse al terzo polo guidato dal «democristiano doc» Giovanni Palomba. Dopo avere sbaragliato la concorrenza interna di Filippo Colantonio e Stefano Abilitato, dunque, Luigi Mele prova a tenere lontano l’unico potenziale concorrente rimasto in campo nella corsa alla guida di palazzo Baronale con il centrodestra. Perché se oggi il tempo sembra propizio, il pericolo di mele avvelenate resta sempre dietro l’angolo.