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Rimborsopoli a Portici, il M5S come il Pd: il grillino costa 2.200 euro al mese al Comune
politica
11 marzo 2018
Rimborsopoli a Portici, il M5S come il Pd: il grillino costa 2.200 euro al mese al Comune
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Portici. Hanno costruito una solida fama di «benefattori» grazie al fondo per le piccole e medie imprese costituito con i soldi restituiti da deputati e senatori. E si sono appuntati sul petto le cinque stelle dei «rivoluzionari» pronti a tagliare i costi della politica per favorire i semplici cittadini: una favola capace di portare il M5S a diventare il primo partito d’Italia, praticamente «cancellando» il colosso d’argilla Pd e l’intramontabile Forza Italia di «nonno» Silvio Berlusconi. Ma qualcosa all’ombra della Reggia di Portici, un’isola evidentemente infelice per la politica, deve essere andato storto. E la favola dei Robin Hood che tolgono ai ricchi per regalare ai poveri sfocia in un finale agrodolce.

I rimborsi per il grillino

A un mese dallo scoppio del caso-rimborsopoli a palazzo Campitelli, spunta anche il grillino Alessandro Caramiello tra i politici «a carico» del Comune. Il perito informatico di 40 anni – eletto insieme a Giovanni Erra sotto il simbolo del M5S – risulta assunto presso il colosso Fca Item, pronto a presentare come previsto dalla legge la richiesta di rimborso per le ore di lavoro «saltate» dal grillino di Portici per partecipare alle attività politiche in municipio: un conto piuttosto salato per l’ente di palazzo Campitelli, costretto a sborsare la bellezza di complessivi 8.629,96 euro lordi per le assenze giustificate dal lavoro di Alessandro Caramiello da settembre a dicembre. Un vero e proprio salasso, al punto da costringere il Comune – lo scorso 9 febbraio, praticamente il giorno successivo lo scoppio del caso-rimborsopoli – a rimpinguare con ulteriori 15.000 euro l’apposito capito di bilancio relativo al «rimborso ai datori di lavoro oneri retribuiti per i consiglieri comunali». Nel dettaglio, l’attivista grillino – principale oppositore del sindaco Enzo Cuomo – è costato 3.981,91 euro lordi per i mesi di settembre e ottobre, 2.541,26 euro lordi per il mese di novembre e 2.106,80 euro lordi per il mese di dicembre. In pratica, spicciolo più spicciolo meno, la bellezza di circa 2.200 euro lordi al mese. Sottratti alle casse pubbliche dell’ente di palazzo Campitelli e finiti a bilancio del colosso Fca Item. Circostanza destinata, inevitabilmente, a provocare ulteriori frizioni tra la maggioranza e la minoranza sui «costi della politica».

La barista democrat

Costi a cui non si è sottratta Florinda Verde. A dispetto della farsa della «promozione» annunciata direttamente dal sindaco Enzo Cuomo via Facebook – il canale di comunicazione preferito dall’ex senatore del Pd, con buona pace dell’apposita delega all’assessore-giornalista-avvocato Maurizio Capozzo – non cambia lo stipendio della politica-barista in quota Pd. E conseguentemente le spese per l’ente di palazzo Campitelli: i rimborsi riconosciuti dal Comune al titolare dello «Zero Zero Cafè» di via Benvenuto Cellini – il locale presso cui risulta assunta l’esponente della maggioranza uscita vincitrice dalle elezioni del giugno 2017 – si sono attestati intorno ai 1.650 euro lordi sia per il mese di gennaio sia per il mese di febbraio. Un totale di 3.316,29 euro lordi – in aggiunta ai 4.722,52 euro lordi già sborsati fino a dicembre 2017 – legittimamente riconosciuti al proprietario del locale per consentire la partecipazione di Florinda Verde alle riunioni delle commissioni consiliari di palazzo Campitelli.

La psicologa della coop

Spulciando le determine di pagamento approvate dal dirigente del settore economico-finanziario del Comune spunta, poi, una new entry in casa Pd: la psicologa-psicotraumatologa Ornella Pasqua. La quarantatreenne laureata all’università di Salerno, infatti, risulta assunta presso la cooperativa sociale onlus Lilliput a cui – sempre come previsto dalle normative in vigore – l’ente di palazzo Campitelli deve riconoscere il rimborso per le ore di assenza della professionista dal posto di lavoro per partecipare alle attività politiche di Ornella Pasqua. Fortunatamente per le esangui casse del Comune le spese per la cooperativa sociale onlus Lilliput si sono fino a oggi limitate – solo per i mesi di novembre e dicembre del 2017 – a complessivi 2.478,02 euro lordi. Ma il salasso-rimborsopoli all’ombra della Reggia verosimilmente non si arresterà ai circa ventimila euro riconosciuti fino a oggi ai titolari delle aziende presso cui risultato assunti le due esponenti democrat e l’ingegnere grillino.

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