Hanno scavato con le mani, con il pericolo di ulteriori crolli, in quelli che vengono definiti “momenti interminabili”. Domenico Caputo, vice dirigente dei Vigili del fuoco, racconta le operazioni di soccorso dell’operaio che e’ rimasto sotto le macerie. “Abbiamo trovato l’operaio sepolto e altri due che erano stati sbalzati fuori – racconta – abbiamo scavato con le mani perche’ c’erano situazioni pericolanti e utilizzare mezzi meccanici avrebbe comportato delle vibrazioni e quindi il rischio di altri distacchi”. Secondo Caputo, quello che e’ successo “e’ stato il crollo di due pilastri con le rispettive volte nel chiostro del convento”. Da qui a individuare le cause, al momento, e’ complicato: “bisogna ricostruire il progetto di cantiere, adesso non si puo’ dire nulla”. A chi gli chiede se gli operai erano in condizioni di sicurezza, con caschi indossati e tute specifiche, Caputo risponde: “abbiamo estratto l’operaio tirandolo attraverso gli abiti, aveva bisogno di ossigeno, di acqua”. Restano in prognosi riservata due dei tre operai rimasti feriti nel crollo dell’ex Monastero San Paolo di Napoli. Entrambi, stamattina, erano stati ricoverati in codice rosso. Secondo il bollettino medico dell’Ospedale Cardarelli, un operaio, 45 anni, ha registrato un trauma da caduta, contusione polmonare e non ha fratture. L’altro, 33 anni, che e’ rimasto sotto le macerie, ha invece un trauma da schiacciamento, una vasta ferita lacerocontusa del cuoio capelluto, e anche fratture vertebrali senza compromissione del canale vertebrale, frattura del femore, della tibia e del perone. Resta in osservazione intensiva e in prognosi riservata. Il prossimo bollettino medico sara’ emanato entro le ore 12,00 di domani.
CRONACA
16 marzo 2018
Crollo ex monastero, operaio di Castellammare tra i feriti