Torre del Greco. «Dobbiamo ripartire dalle idee, solo successivamente potremo parlare di nomi». Non si lascia prendere dallo sconforto Massimo Meo, segretario cittadino del Pd. Neanche la batosta del 4 marzo e l’assenza dei moderati di Giovanni Palomba al primo interpartitico del 2018 scalfiscono le convinzioni dell’ex consigliere comunale chiamato – a ottobre del 2017 – a guidare i democrat della città del corallo. «La base su cui provare a riportare entusiasmo in città è il programma, al momento le candidature passano in secondo piano», i concetti espressi ai pochi (e in larga parte riconducibili all’ex senatore Nello Formisano) partecipanti al tavolo organizzato all’interno della sede di via Circumvallazione.
L’asso nella manica
Chiaro l’obiettivo dell’avvocato civilista: prendere tempo per provare a unire, in primis, le varie correnti del Pd intorno a un progetto condiviso. Perché, tramontata l’ipotesi legata all’ex segretario cittadino Vittorio Cuciniello, a breve si potrebbe aprire una vera e propria faida politica per strappare la candidatura a sindaco. Le alternative non mancano – a partire dal consigliere regionale Loredana Raia per finire al vicepresidente Gori Luigi Mennella, passando per la renzianissima Clelia Gorga e l’ex vicesindaco Lorenzo Porzio o il figlio d’arte Michele Polese – ma nessuna, al momento, sembrerebbe in grado di centrare l’obiettivo dell’unità. Di qui, l’idea di puntare su un nome «esterno» in grado di mettere tutti d’accordo: un profilo di elevata esperienza politica – in grado di convincere sia i «vecchi volponi» a caccia di rivincite sia le nuove leve in cerca di visibilità – fino a oggi tenuto «sotto coperta» per provare a evitare le solite «manfrine» già costate la vittioria nel 2014. «E’ presto per i nomi, prima viene il programma», il ritornello scaccia-guai di Massimo Meo.
La scissione dell’atomo
A margine della discussione aperta in casa Pd si inserisce lo scontro interno a Leu, con la componente di Sinistra Italiana pronta – attraverso il segretario cittadino Ivan Marcello Severino – a prendere le distanze dalla fuga in avanti dell’onorevole Nello Formisano. «Apprendiamo con sconcerto della candidatura a sindaco di Nello Formisano con varie liste civiche e Leu, di cui Sinistra Italiana è componente fondativa – afferma l’avvocato penalista alla guida di SI – Corre l’obbligo di precisare che Sinistra Italiana non è coinvolta in tale iniziativa, non condividendone né le modalità operative né il perimetro raffazzonato della mini-coalizione». In pratica, una scissione dell’atomo a livello politico destinata a scatenare solo ulteriori polemiche in una coalizione già alle prese con mille difficoltà.