Ci sono voluti diciotto minuti per far ribattere il suo cuoricino. Diciotto infiniti minuti nei quali l’equipe medica dell’ospedale Sant’Anna-Madonna della Neve di Boscotrecase, non ha mai perso né la speranza né la forza di rianimare quella ragazzina senza vita. La loro determinazione è stata premiata quando sul monitor della sala rianimazione è apparso il segnale e il suo cuoricino ha ricominciato a battere. La storia della 15enne di Cefalù è una delle tante storie di vite salvate che si consumano nelle corsie dell’ospedale dove il personale cerca di dare il meglio nonostante le carenze strutturali. La sequenza viene ricostruita all’indomani del dramma. Al pronto soccorso dell’ospedale di via Lenze i camici bianchi hanno poca voglia di parlare e c’è chi specifica «qui non ci sono eroi, solo medici che cercano di fare al meglio il loro lavoro» ma c’è invece chi ricostruisce la mattinata frenetica che ha tenuto con il fiato sospeso tutti mentre la studentessa palermitana resta ancora in coma farmacologico.
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