La città è cambiata, tanto. Si è rinnovato il modo di fare affari illegali. L’unica cosa che non è mai cambiata a Castellammare, da almeno 30 anni a oggi, è l’egemonia del clan di Scanzano. Luigi D’Alessandro, fratello del defunto boss Michele, è tornato in libertà nella serata di sabato e ha ritrovato la sua cosca più potente che mai. Un clan che detta legge imponendo estorsioni, gestendo i traffici di droga e di armi, infiltrandosi negli appalti pubblici e riciclando i soldi con investimenti in diversi settori. Quella cosca che guidò assieme al fratello Michele in uno dei periodi più bui di Castellammare, a suon di morti ammazzati e faide di camorra vinte con il piombo, è andata avanti ed è rimasta salda alla guida criminale della città. Ritrovando ora Luigi, conosciuto come “Gigginiello”, una delle sue figure storiche e secondo gli inquirenti braccio operativo del clan negli anni ’80.
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