Molto complicato, per gli inquirenti, ricostruire anche la precisa dinamica dell’accaduto, vista la particolare conformazione di via Gesinella, teatro dell’agguato. Si tratta di uno stretto budello che dalla statale per Agerola, a circa un chilometro dal centro abitato di Pimonte, si dipana tra le altre stradine della frazione Franche. Lì abitava Filippo Sabatino, ma lì abitano anche due esponenti di spicco del clan Afeltra-Di Martino, Raffaele Afeltra, alias “o’ borraccione” e Francesco “Ciccio” Di Martino, cugino del boss Leonardo o’ lione. Entrambi sono stati scarcerati di recente dopo decenni di detenzione, e Ciccio Di Martino, in particolare, è in qualche modo legato a Filippo Sabatino. Per il quale era diventato una sorta di “padrino”, da quando era rimasto orfano dei genitori e viveva da solo, nella stessa zona. Ma anche perchè, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, da quando era uscito di prigione un paio di anni fa, quel “figlioccio” gli faceva da factotum, accompagnandolo spesso in auto a mo’ di autista, ovviamente fidatissimo. E tra le prime importanti risultanze investigative sull’omicidio, è stato appurato che poco prima dell’agguato mortale Filippo Sabatino era in compagnia proprio di Ciccio Di Martino. Forse – ma questo non è ancora certo – Di Martino era con lui al momento dell’agguato oppure Sabatino lo aveva accompagnato a casa, per poi rincasare a sua volta, abitando non distante. Ma a casa sua, Sabatino non c’è mai arrivato. nelle rispettive zone di influenza.
Pimonte. Omicidio Sabatino, appostamento tra i boschi prima di fare fuoco