Pompei – L’orologio segna le 10, in piazza Bartolo Longo soffia una leggera brezza. Tra le aiuole, che risplendono di un verde insolito, più vivo, migliaia di fedeli sono in attesa della celebrazione della messa e della recita della Supplica. Sono arrivati da ogni parte del mondo. Hanno il volto stanco ma gli occhi risplendono di una luce inconfondibile. E’ quella della fede, la stessa che li ha spinti a macinare chilometri e chilometri di strada. Qualcuno s’è anticipato da giorni per guadagnarsi un posto in prima fila, proprio lì ai piedi della Vergine. Al collo sfoggiano la catenina del rosario, mentre tra le mani stringono forte il foglio della preghiera. Alcuni indossano addirittura una t-shirt personalizzata che ritrae l’immagine della Madonna. Non manca nulla in città, tutto è curato nel dettaglio. Anche Pompei non è da meno e indossa l’abito delle grandi occasioni. Drappi rossi rotolano dal Santuario, l’acqua dalla fontana sembra zampillare più forte. Tutto appare più magico. E chi teme il temporale viene subito rassicurato. «Non cadrà nessuna goccia almeno fino a quando non reciteremo la Supplica – dice commossa un’anziana del posto -. La Madonna ci aiuterà a stare qui uniti in preghiera». Poco distante c’è un gruppo di pellegrini arrivato dalla Calabria. Qualcuno prega con le lacrime agli occhi. «Invochiamo la Vergine per la pace nel mondo – racconta Anna, una donna di mezz’età -. Siamo partiti domenica scorsa per essere qui sin dalle primi luci del mattino. Abbiamo partecipato alla veglia, è stata un’emozione bellissima. La navata della basilica era affollata di pellegrini nonostante l’ora tarda. Ci dispiace partire nel pomeriggio da questa terra che per noi è santa». Una madre e una figlia ascoltano emozionate poco lontano. Sono arrivate da Torino la sera della vigilia: «Preghiamo per una grazia che segretamente teniamo nel nostro cuore», dicono. «La nostra è una tradizione speciale – racconta invece un gruppetto di fedeli di Qualiano -. La trasmettiamo ai nostri bimbi che, nonostante siano piccoli, già conoscono il valore del pellegrinaggio di Pompei». Due donne, invece, sono arrivate alle sei del mattino da Paestum. «Non possiamo perderci l’appuntamento con la Vergine, è lei a chiamarci – dicono -. Le abbiamo chiesto la serenità mentale, quella che ormai non c’è più». Da Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta, sono arrivati addirittura in 500. «Siamo a Pompei da sabato sera – raccontano-. Dobbiamo ringraziare la Vergine per tutto quello che fa per noi». Un’altra signora si dissocia: «Ero venuta per un motivo preciso, ma ho cambiato idea quando ho sentito la storia di un’altra donna presente nel pullman. Pregherò per lei e per il suo bambino», dice.Salute e amore in famiglia sono in cima alle preghiere dei fedeli. Ma in piazza ci sono anche tanti giovani.Sfiduciati e demoralizzati. «Chiediamo un lavoro – raccontano – è triste che qualcuno calpesti la nostra dignità». Pochi metri più avanti accenna di sì col campo una donna arrivata a Pompei nonostante le difficoltàlegate alla sedia a rotelle. «Alla Madonna possiamo chiedere tutto, io sono arrivata a Pompei da Sant’Antonio Abate per invocare un suo aiuto. A questi giovani voglio dire di non mollare e di non perdere la speranza. Il mio dolore è sotto gli occhi di tutti, ma grazie a lei non ho mai smesso di sorridere. Abbiate fede».
Dalla Calabria. L’arrivo a Pompei domenica pomeriggio
Da Pignataro Maggiore. Un gruppo di oltre 500 pellegrini
Da Siano. Partiti a piedi alle 24, l’arrivo a Pompei alle 7
Da Bacoli. Insieme ad altri 50 pellegrini
Da Santa Maria a Vico. Il gruppo di preghiere di Padre Pio
Da Qualiano. In pullman con le proprie bimbe
Da Capaccio. In macchina da Paestum dalle 8
Da Siano. Pellegrinaggio in famiglia
«I miei 33 anni in cammino da San Giorgio al Santuario»
Roma, Pompei e Assisi Giovani tedeschi in tour