Le aziende statunitensi cominciano ad adeguarsi alla decisione dell’amministrazione Trump di inserire Huawei nella lista nera USA delle entità commerciali. Google ha infatti revocato le licenze Android al colosso cinese, all’avanguardia nella realizzazione delle reti 5G, oltre che secondo produttore al mondo di smartphone, dopo Samsung.
Google ha comunque rassicurato i possessori di smartphone e tablet della multinazionale di Shenzhen, garantendo l’accesso al negozio di app e alla protezione da minacce informatiche. “Ci stiamo adeguando all’ordine e stiamo valutando le ripercussioni. – spiega un portavoce – . Google Play e le protezioni di sicurezza di Google Play Protect continueranno comunque a funzionare sui dispositivi Huawei esistenti”.
“Huawei – si legge in una nota ufficiale della società – ha apportato un contributo sostanziale allo sviluppo e alla crescita di Android in tutto il mondo. Essendo uno dei principali partner a livello globale di Android, abbiamo lavorato assiduamente sulla loro piattaforma open source per sviluppare un ecosistema di cui hanno beneficiato sia gli utenti che l’intero settore”. Dunque “continueremo a costruire un ecosistema software sicuro e sostenibile, al fine di fornire la migliore esperienza d’uso a tutti gli utenti a livello globale”. “Huawei continuerà a fornire aggiornamenti di sicurezza e servizi post-vendita a tutti gli smartphone e tablet Huawei e Honor esistenti, ovvero quelli già venduti o ancora disponibili in tutto il mondo”.
Google non ha agito in solitudine. Anche altre aziende USA produttrici di chip e microchip – da Intel a Qualcomm, da Xilinx a Broadcom – si sono adeguate alla linea dettata da Trump e hanno tagliato i ponti con Huawei, congelando le forniture destinate al colosso cinese.
Gennaro Annunziata