I responsabili dell’attentato perpetrato ieri mattina all’aeroporto di Bruxelles Zaventem hanno raggiunto lo scalo a bordo di un taxi. A riferirne all’agenzia di stampa Belga è stato il sindaco del comune dove sorge l’aeroporto, Francis Vermeiren: le immagini di videosorveglianza mostrano i tre insieme che spingono i carrelli con sopra le loro valigie, contenenti gli esplosivi, prima di separarsi nella hall delle partenze. Le stesse immagini mostrano uno dei sospetti abbandonare il suo carrello prima di darsi alla fuga. A dare preziose informazioni agli inquirenti diverse ore dopo le esplosioni a Zaventem è stato il tassista che ha portato all’aeroporto almeno una parte del commando di terroristi. L’uomo ha soprattutto comunicato alle forze dell’ordine che il numero di bagagli trasportato dai clienti non corrispondeva agli ordigni esplosi. Questo ha immediatamente fatto scattare le ricerche nello scalo con il ritrovamento successivo di un ordigno non esploso poi neutralizzato dagli artificieri. L’uomo inoltre ha potuto fornire l’indirizzo di Scharbeek dove aveva prelevato i suoi passeggeri consentendo così le perquisizioni che hanno portato al ritrovamento di sostanze chimiche e di un ordigno esplosivo contenente chiodi. Non tutti i bagagli erano stati imbarcati dal tassista perché nell’auto non c’era più posto, si legge sul sito della Derniere Heure. I tre uomini del commando volevano infatti affittare un camioncino alla società di taxi che hanno contattato per andare all’aeroporto. Ma quando l’auto è venuta a prenderli hanno scoperto che si trattava di una berlina. Per un disguido, informa la Derniere Heure, la società dei taxi ha inviato un’altra auto, troppo piccola per permettere ai tre di caricare a bordo tutti i bagagli che avevano preparato, come dimostra il fatto che nelle perquisizioni di Scharbeek è stato trovato un ordigno molto potente che è stato necessario disinnescare con precauzione. Questa bomba, unita a quella ritrovata a Zaventem non esplosa, avrebbe provocato un bilancio ancora più grave e danni di gran lunga maggiori, sottolinea il quotidiano. Oltre al taxi l’inchiesta si focalizza su altri due veicoli che sarebbero stati usati dal commando, una Renault Clio e un’Audi nera S4.
CRONACA
23 marzo 2016
Terroristi in taxi, poco spazio per l’esplosivo: l’errore che ha evitato una strage peggiore