L’industria del mattone selvaggio attraversa sette chilometri di territorio. Da Capo Oncino a Rovigliano il patrimonio edilizio fantasma di Torre Annunziata è marchiato da tre cifre: seicentocinquanta abitazioni che nel giro di pochi mesi diventeranno polvere. Lo ha deciso la Procura che contro i tempi lumaca del Comune – che da anni ha l’ordine di procedere all’abbattimento degli immobili fuorilegge – ha inviato una missiva. Un ultimatum chiaro: entro il venti giorni, a partire dal 1 aprile vanno demolite 33 abitazioni. Sono tutte abusive ma non sono le uniche: a queste se ne aggiungono altre 650 più cento abusi edilizi di ogni genere. E’ un dato agghiacciante, numeri raccapriccianti che riaccendono i riflettori nella città che dopo gli anni dei sequestri decide ora di fare sul serio. O meglio, altre alternative non ce ne sono. E così l’Ente municipale passa all’altro contrattacco e dispone il piano per gli abbattimenti delle opere fuorilegge. Una decisione maturata già in passato dall’amministrazione guidata dal sindaco Giosuè Starita, che attraverso un atto deliberativo (anche firma dell’ex assessore alla sicurezza urbana, Giuseppe Auricchio) individuava già duecento immobili abusivi ai quali ora se ne sono aggiunti altre quattrocento individuati dalla Procura. Nella lista nera delle opere destinate ad essere rase al suolo figurano sia le strutture realizzate su suolo pubblico (le prime ad essere interessate dalle demolizioni) e privato. In quest’ultimo caso si è valutato il parere della commissione edilizia comunale in merito alle richieste di condono edilizio, l’ultimo dei quali risalente al 2003.
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