«Mentre mi gettava benzina sul viso, mentre appiccava fuoco su di me, urlava sprezzante: “Ora voglio vedere se saprai ancora sorridere, se saprai ancora sorridere e divertirti…”. Ecco, è questa l’ultima scena prima del buio». Sono queste le parole con cui Carla Caiazzo, la donna ustionata dal suo ex compagno, ricorda come le ultime parole orrende che l’attentatore le urlava contro.Ma Carla ha un’unica certezza: «Nonostante il dramma che mi è toccato vivere, resto aggrappata all’amore per mia figlia, che non vedo l’ora di abbracciare, resto aggrappata all’amore vero, quello della mia famiglia e del mio fidanzato che qui in ospedale non fa altro che ripetermi che sono bella davvero, ora più che mai, sono bella davvero». Sono passati più di due mesi dall’orrendo attentato consumato dal 40enne Paolo Pietropaolo ai danni della sua ex fidanzata Carla Caiazzo, l’inchiesta è in corso, c’è un’intera comunità che si è stretta attorno al sacrificio della 38enne di Pozzuoli. La sua piccola è nata subito dopo quell’assalto a colpi di liquido infiammabile, sopravvissuta alla brutalità del padre. Ai pm, tra un intervento chirurgico e l’altro, Carla ha raccontato ai pm vari aspetti della storia con il fidanzato Paolo. Scrive ancora Del Gaudio sul Mattino di Napoli:
C’è un punto su cui batte la donna, a proposito della sua ex relazione con il bruto: «Quella con il padre della mia bimba era una storia finita da tempo. Avevamo deciso di fare un figlio, per appagare il mio desiderio di maternità, sperando che le cose potessero andare bene, ma da luglio scorso avevo stabilito di troncare il rapporto. Era violento, irrecuperabile, non si poteva andare avanti – spiega al Mattino, tramite il suo legale -, non voglio che si capisca il contrario: non è che sono stata colta in flagrante a intrecciare un’altra storia, scatenando la sua ira. È stato l’esatto contrario: da mesi non avevo più rapporti con lui, cercavo di fargli capire che poteva essere felice con un’altra donna, lontano da me, nonostante tutto gli ho sempre fatto capire che avrebbe avuto la gioia di una figlia. Ed è così che mi ha tratto in inganno». È questo il momento più duro da ricomporre nella propria memoria, visto il modo subdolo («premeditato», dicono i pm) con cui Carla Caiazzo viene attirata nella trappola del suo ex compagno: «Mi disse che voleva incontrarmi, che aveva comprato dei completini per nostra figlia, pensai subito che mi conveniva assecondarlo, sperando che almeno la paternità potesse renderlo lucido. E invece…».