Quattro ore di interrogatorio. Quattro ore di confessioni, è il caso di dirlo e alla fine il silenzio dopo al tempesta. Si è concluso così l`interrogatorio al quale è stato sottoposto ieri il parroco don Antonio Marrese. Un pomeriggio che avrebbe dovuti rappresentare la svolta ma che invece è stato tutto tenuto nel silenzio più assordante. “È una situazione delicata” hanno fatto sapere I legali del prelato coinvolto nello scandalo. Don Antonio Marrese continua nel frattempo a rimanere nella sua città natale a Picerno dopo la palla di fango che lo ha coinvolto: è accusato di presunto stalking e minacce. Avrebbe fatto avance ad un carabiniere di Trecase, tale D.S.L., un rapporto di semplice amicizia nato durante la permanenza di don Antonio a Pompei, quando era il vice rettore del Santuario e a Torre Annunziata invece il cappellano dell’Arma dei carabinieri.
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