Il degrado a pochi passi dalla storia. Nel giorno in cui il Real Polverificio Borbonico di Scafati viene consegnato alla Soprintendenza di Pompei (altri servizi in pagina), scoppia la rabbia dei residenti per lo scempio che, quotidianamente, si registra in via Pasquale Vitiello. L’altra faccia della medaglia, di una storia brutta da raccontare, è quella dell’ex sito di stoccaggio dei fanghi del Sarno.
In funzione fino a sei mesi fa, infatti, fu dismesso dopo l’impegno degli attivisti grillini del gruppo “Scafati in Movimento” ma da allora la bomba ecologica è rimasta. E crea continui disagi ai residenti della zona al confine con Pompei, da tempo alle prese con i miasmi legati alle acque putride che stazionano nel sito. Una struttura che, oltre a essere abbandonata, è anche incustodita. Basta infatti togliere il lucchetto presente sul cancello d’ingresso per entrare e comprendere realmente lo scempio che si consuma a poca distanza dal Real Polverificio Borbonico e diversi terreni agricoli. Non è un mistero infatti che i giovani della zona lo utilizzino come campo di calcio improvvisato, tra le pozzanghere di liquami gialli usati dai gabbiani per abbeverarsi. Una struttura che, molto probabilmente, non è nemmeno impermeabilizzata e rischia di diventare il principale fattore di inquinamento per le falde acquifere della zona.