SALERNO – Colpo di spugna della Corte d’Appello sul crac della Banca Etrusca. Ribaltata la sentenza di primo grado e rigettata la richiesta del procuratore Renato Martuscelli che aveva chiesto la conferma di quel verdetto emesso a febbraio del 2011. «Il fatto non sussiste». E’ quanto ha deciso il collegio giudicante che ha accolto le tesi della difesa (avvocati Mariano Salvio, Michele Tedesco, Carmine Giovine, Giovanni Falci, Lucio Basco e Francesco Saverio D’Ambrosio). Un buco da otto miliardi di lire per il quale furono condannati a tre anni e otto mesi l’ex presidente del Consiglio di amministrazione Salvatore Memoli; tre anni e sei mesi per Giovanni Pecoraro (presidente del Cda dal 7 maggio ‘98) e il componente del collegio dei sindaci Giovanni Nese; tre anni e quattro mesi per Roberto Casini, Corrado Caramico, Alfonso Coppola, Riccardo Terralavoro, Saturnino Mulinaro, Gennaro Ruoppolo e al direttore Paolo Merlino; due anni e quattro mesi Dante Memoli e per il consigliere Gaetano Trotta..
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