La bandana delle Winx in testa, un sorriso stampato sul volto ma gli occhi spenti e sofferenti. Sono quelli di Martina (nome di fantasia). Ha appena nove anni e tra le mani stringe una lettera. L’ha scritta qualche giorno dopo aver trascorso nel reparto di oncologia pediatrica napoletano le sue ore di terapia «per battere il mostro cattivo», la leucemia. Ne soffre da due anni e sta provando a vincere la sua battaglia. L’ha scritta con il pennarello blu «perché così si legge bene e perché è il colore del cielo dove ci sono gli angeli» e l’ha scritta dopo quel maledetto ciclo di chemio, di quelle dosi infernali che ti scorrono nelle vene, che ti bruciano nel corpo devastando ogni parte di te. Per Martina la sfida è più difficile perché ha solo nove anni e perché quel cancro ha deciso di piombarle proprio nella sua di vita. Vive a Castellammare di Stabia da tre mesi e frequenta il corso di catechismo: sua madre Michela originaria di Ottaviano e il suo papà invece lavorano nella città stabiese. Da mesi la sua vita è cambiata ma da due anni invece è diventata un inferno. Da quando ha scoperto quel male che la sta consumando. I medici dicono che è forte e forse anche lei lo sa, per questo ha deciso di scrivere una lettera, in cui chiede aiuto a Gesù.
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