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Una donna del Colorado è stata condannata a 100 anni di carcere dal tribunale di Boulder per aver tagliato la pancia di una donna incinta di quasi otto mesi, allo scopo di rubarne il feto. La vittima è miracolosamente sopravvissuta all’attacco, ma non così la piccola che portava nel ventre.
A quanto raccontano i media locali, la 36enne Dynel Lane, già madre di due figli, aveva mentito al nuovo compagno dicendo di essere incinta. Per rafforzare l’inganno si era anche procurata su Internet false immagini dell’ecografia. Nel marzo 2015 la bugia è diventata insostenibile e la donna ha messo un annuncio per regalare alcuni vestitini da neonato. Ha risposto Michelle Wilikins, una 26enne in attesa di una bimba. Ma quando la giovane è arrivata a casa della Lane, questa l’ha aggredita e tramortita. Poi le ha tagliato il ventre ed è fuggita via con il feto, raccontando al compagno che aveva avuto un aborto spontaneo e doveva correre in ospedale. La Wilkins è riuscita a chiamare i soccorsi ed è sopravvissuta. Durante il processo la Lane non ha mai preso la parola, né espresso rimorso.
Il tribunale di Boulder, in Colorado, non è riuscito a stabilire se il feto era vitale prima dell’attacco. Per questo motivo la Lane non è stata accusata di omicidio del feto. La vicenda ha provocato una controversia, con un tentativo dei repubblicani di questo Stato di inasprire la legge, che è stato respinto dai democratici come attacco all’interruzione volontaria di gravidanza.
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