Cinque primati e “zeru tituli”. La frase di Mourinho, con la quale apostrofò Roma e Milan nel lontano 2009 quando allenava l’Inter, rispecchia pienamente il rendimento del Napoli di Sarri. Paradossalmente, i numeri della squadra partenopea sono i migliori della A, nonostante a vincere lo scudetto sia stata la Juventus per la quinta volta di fila nella sua storia. Contro l’Atalanta, che domani arriverà al San Paolo alle 21 in occasione della terzultima gara di campionato, il Napoli deve provare a difendere la bellezza di cinque primati. Quelli di punti e vittorie collezionate, gol realizzati, possesso palla e quelli relativi al minor numero di reti incassate. La squadra di Maurizio Sarri può superarsi ancora in cinque traguardi storici, lottando contemporaneamente per un posto in Champions League messo in discussione dopo la sconfitta rimediata all’Olimpico contro la Roma di Spalletti. Sono 73 i punti attuali ottenuti dal Napoli in questo campionato, ovvero 5 in meno rispetto al 2012-13 e 2013-14. Con tre vittorie contro Atalanta, Torino e Frosinone, il Napoli potrebbe firmare un nuovo record, chiudendo il campionato con la bellezza di 82 punti. E non è finita qui. Gli azzurri sono in corsa per altri obiettivi: il Napoli può superare anche il record di gol segnati in A: sono 77 quelli raggiunti nel 2013-14, mentre attualmente Higuain e compagni sono a 72. Basterebbero 5 reti per permettere a Sarri di eguagliare il record del suo predecessore Benitez o 6 per provare a cancellarlo definitivamente. Per farlo dovrà continuare ad affidarsi al solito plotone di cannonieri, dove a brillare è soprattutto Gonzalo Higuain, autore di 30 reti in campionato. L’argentino, oltre al record del club, punta anche a quelli di Nordahl e al premio Scarpa d’Oro. Una corsa che ha subìto uno stop dopo le tre giornate di squalifica scontate per la reazione rabbiosa di Udine contro l’arbitro Irrati.
Gli azzurri puntano anche al record di vittorie in Serie A: sono 23 quelle ottenute nel 2012-13 e nel 2013-14, a Sarri ne manca solo una in quanto ne ha conquistate già 22, di cui 14 al San Paolo (miglior rendimento casalingo dei maggiori cinque campionati europei insieme al Borussia).
E il Napoli può tagliare anche un altro traguardo, quello del minor numero di reti incassate: attualmente gli azzurri hanno preso 30 reti, mentre 36 nella stagione 2012-13. La difesa s’è riscoperta grande in questo campionato grazie all’arrivo di Maurizio Sarri, il tecnico che dedicato particolare attenzione alla linea difensiva dei partenopei, registrando i suoi movimenti già a partire dal ritiro di Dimaro.
L’ultimo record a cui il Napoli ha puntato è quello del possesso palla medio: gli azzurri sono al 62,7%, ovvero come il Milan nel 2005/06. Un possesso palla frutto di un gioco che tanto ricorda il Tiki Taka del Barcellona. Triangolazioni, passaggi di prima e netto dominio territoriale alla base dei numeri del Napoli sarriano.