L’Agguato scattato oggi in un’autofficina di Marano (Napoli), dove sotto i colpi dei sicari – forse due – sono stati uccisi Filippo e Giuseppe Esposito, figlio e padre, rispettivamente di 30 e 57 anni, potrebbe essere collegato con i recenti fermenti criminali che si sono registrati nel centro di Napoli. Filippo, infatti, secondo quanto emerso dai primi accertamenti dei carabinieri, e’ cugino di Antonio Genidoni, un pregiudicato ritenuto legato al clan Esposito-Genidoni-Mauro di Forcella. Quest’ultimo, recentemente uscito di carcere, e’ figliastro, del boss Pietro Esposito, detto “pierino”, ucciso nel novembre del 2015 nella stessa piazza del rione Sanita’ dove fu ammazzato per errore, il 6 settembre dello stesso anno, il diciassettenne Genny Cesarano. Al momento non si esclude che il movente del duplice omicidio sia riconducibile a una vendetta trasversale. Comunque, per ora, tutte le ipotesi rimangono in piedi. Per quanto riguarda la dinamica dell’accaduto, sembra che a entrare in azione siano state due persone, giunte in sella a uno scooter. Uno dei due e’ entrato nell’officina ed ha sparato piu’ volte – molto probabilmente con un revolver visto che non sono stati trovati bossoli a terra – uccidendo Filippo e ferendo mortalmente Giuseppe, deceduto poco dopo il suo arrivo nell’ospedale di Giugliano in Campania
CRONACA
7 maggio 2016
Agguato nel napoletano, il padre muore tentando di fare da scudo al figlio: vittime legate a clan camorristico