Una partita da ‘1-X-2′, per usare un termine caro al gergo calcistico. Perche’ il grande match delle amministrative di giugno, ad una manciata d’ore dalla chiusura delle liste, si rivela piu’ che mai aperto e, per il Pd, si presenta come uno scoglio non certo facile da superare. Nelle prime 4 citta’ italiane – Torino, Milano, Roma e Napoli – la percentuale che si vada al ballottaggio e’ altissima e, stando agli ultimi sondaggi, il solo Luigi De Magistris, nel capoluogo campano, sembra potenzialmente in grado di vincere al primo turno. Napoli che, nelle ultime ore, diventa l’ideale teatro di nuove tensioni interne ai Dem con la minoranza che attacca sul rapporto tra il partito e quei verdiniani che, in Campania, correranno proprio assieme a Valeria Valente. E se le partita non e’ facile per il Pd di Matteo Renzi, e’ a dir poco ardua per il centrodestra che, a giugno, si giochera’ molto della sua futura leadership. “Avanti con Giorgia Meloni, con lei si vince”, suona la carica Matteo Salvini mentre la leader di Fdi (5 le liste in suo sostegno con Rachele Mussolini, nipote del duce, tra le ‘big’) ribadisce di non aver alcuna intenzione di ritirarsi. Silvio Berlusconi, invece, sara’ a Roma martedi’ per presentare la lista di FI – capitanata da un’altra Mussolini, Alessandra – a sostegno di Alfio Marchini, sul quale ha converso anche Storace. Domenica, invece, tocchera’ alle liste azzurre a Milano, guidate da Mariastella Gelmini, avere l’investitura di un ex premier che sta ultimando la chiusura del non facile rebus delle candidature e che, sulle Comunali, intende comunque essere in campo facendo probabilmente tappa anche a Napoli. A macchia di leopardo le alleanze di Ap dove il leader Angelino Alfano ha lasciato che prevalessero le scelte dei territori: e alla fine se a Milano i centristi saranno con FI e Lega a Napoli correranno con il Pd. Partito democratico dove e’ il ruolo di Ala a tener banco in queste ore e non solo per il ‘dialogo’ elettorale (che emerge, tra l’altro, anche a Cosenza). Lunedi’ e’ possibile che la minoranza ponga il problema in Direzione mentre oggi, da Torino, Roberto Speranza torna sul rapporto tra Ala e la maggioranza parlamentare e definisce “un errore iper-legittimare il gruppo di Verdini, dare segnali di un rapporto organico con questi mondi che non appartengono al centrosinistra”. Il sostegno della sinistra Pd ai candidati Dem alle Comunali non e’ pero’ in discussione. “Ora l’unico obiettivo e’ vincere le elezioni”, ribadisce Gianni Cuperlo. A Roma sono 47 i nomi della lista Pd per Roberto Giachetti. Diversi gli ex consiglieri Dem che tenteranno il bis in una tornata elettorale ricca di nomi non strettamente politici: dalla capolista Pier Levi Montalcini, nipote del premio Nobel, alla campionessa di nuoto Alessia Filippi. Un’unica lista per la 5 Stelle Virginia Raggi (che, stando ai sondaggi, e’ in pole per il ballottaggio) mentre sono due le liste del candidato della sinistra Stefano Fassina, che ha concentrato la sua campagna in quella periferia della Capitale dove oggi (a Corviale) ha fatto tappa la presidente della Camera Laura Boldrini. Domani, alle 12, le liste si chiuderanno ufficialmente. E se domenica saranno le Comunali di Bolzano ad aprire le danze, a Plati’, simbolo dello strapotere della ‘ndrangheta, ancora una volta il rischio di una tornata zoppa: la candidata Pd Anna Rita Leonardi alla fine si e’ arresa e non si candidera’.(
politica
7 maggio 2016
Elezioni. Rush finale per le liste comunali, in Pd tiene banco il caso Ala