Ci 180 famiglie in via Vesuvio, una ripida lingua d’asfalto aggrappata al ventre del vulcano. Eppure più che una zona di pietre laviche e ginestre sembra il deserto. L’acqua qui è un miraggio da sempre nel cuore della città che sogna il primato della cultura. Le tubature proprio non ci sono e da qualche mese il costo della fornitura è lievitato, per volere dell’amministrazione comunale che ha portato da 5 a 30 euro il costo del trasporto di un autobotte. Un aumento arrivato in seguito a una verifica dei costi da parte del Comune (secondo i conti il Comune avrebbe messo insieme un buco da quasi 100mila euro). Nonostante l’amministrazione comunale targata Buonajuto abbia garantito che a breve partiranno i lavori per installare i collettori, i cittadini sono costretti a fare i conti con i nuovi costi. E ci sono alcune persone che non riescono a permettersi “l’oro blu”. Tra loro c’è Ciro M.. Invalido al 100%, con diverse patologie che non gli permettono di muoversi. Vive con 289 euro al mese di pensione minima, da oltre 20 anni. I problemi di Ciro sono dovuti ad un brutale incidente avuto in Vespa: fu sbalzato in aria da una vettura che giungeva dalla corsia opposta, causandogli la perdita di un’arto inferiore. Dopo il terribile incidente, Ciro lotta quotidianamente con dolori e problemi finanziari. Ma oggi a tormentarlo c’è l’incubo di non potersi permettere la fornitura dell’acqua. «Io vivo dignitosamente. Certo, non ho il cellulare, non ho internet ne il telefono fisso, non faccio shopping e tante altre cose dispendiose, ma almeno l’acqua fino a poco tempo fa potevo permettermela – dice Ciro – Vorrei far capire al sindaco che nella mia situazione, non è possibile provvedere a costi così elevati. Mi sono rivolto a tutte le autorità e uffici pubblici, ma nessuno si è interessato di me. Di questo passo dovrò scegliere se bere o mangiare, ma come me tante altre persone stanno vivendo la mia stessa situazione». Una situazione che in previsione della stagione estiva è destinata a peggiorare. «Chiediamo al sindaco di emanare una determina che prevede un’agevolazione della fasce deboli, ovvero chi ha un modulo Isee pari a zero» afferma Melana Capasso, presidente regionale di Assoutenti.
CRONACA
12 maggio 2016
Ercolano, per i disabili l’acqua è un lusso