«Niente regali alle mafie, i beni confiscati sono cosa nostra». Era lo slogan, uno dei tanti, ideati dall’associazione Libera per cancellare i regni delle cosche. Insomma per indicare che tutto ciò che era della camorra ora è dello Stato. Messo sotto chiave, sotto sequestro, confiscato e ora destinato a diventare un bene per la pubblica comunità. La mappa dei beni scippati alla camorra è alta ed è una lista che sembra destinata a crescere. Da palazzo Fienga dei Gionta, alla casa del ras dei Gallo fino alla villa dei Tamarisco. Ma non solo: gli appartamenti nel rione Penniniello, le case in via Veneto o i terreni agricoli, o nel rione Poverelli con i Tamarisco ,da Torre Annunziata alla Lombardia, da un lato all’altro dello stivale per sottrarre i sodalizi di cemento e messi ora sotto chiave.
CRONACA
12 maggio 2016
Torre Annunziata: lo Stato sfratta i Gionta, i Gallo e i Tamarisco