SALERNO – A chi pronuncia quel nome che ricorda la West Coast, rispondono con un sorriso ironico. Per loro quella spiaggia non sarà mai Salifornia. Ma eternamente Santa Teresa. Il luogo del cuore per chi, d’inverno come d’estate, trova in quel lembo di terra, una volta circondato dal nulla e ora “abbracciato” dai cantieri del Crescent e di Piazza della Libertà, una seconda casa. Ai residenti del centro storico di Salerno potete “toccare tutto”, ma non quell’arenile che è simbolo di una città in eterna evoluzione. Per loro quel posto, tanto bistrattato in passato e ora rilanciato dal restyling dell’amministrazione comunale, è da sempre un approdo sicuro. Una sicurezza che, però, la cronaca delle ultime ore fa improvvisamente svanire nel nulla.
Anche ieri, sotto il primo vero sole caldo di questa piovosa primavera, come al solito timbra il cartellino chi frequenta quella zona, eleggendola quasi a un luogo di culto. I volti, però, sono più tirati del solito. Quotidiani o smartphone alla mano, il discorso è unico. Quanto accaduto nella notte fra lunedì e martedì, cominciato su assi di legno che la salsedine ha già usurato, non passa inosservato. Anzi. «Ce l’hanno fatta sotto il naso. Adesso ci difenderemo noi», il messaggio che arriva dopo le violenze (…)
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