Stasera, che sera. Ché si sa, “il campionato è un grande romanzo popolare a puntate”, parole d’Alfonso Gatto (che poeta sapeva esserlo pure nelle troppo poco “tramandate” prose calcistiche), e oggi, al netto delle annunciate appendici della giustizia sportiva, la serie B scrive il suo ultimo capitolo. La Salernitana è in ballo, può farcela, deve crederci, ha l’obbligo di provarci. Avrà 18mila e forse più amici all’Arechi a spingerla forte nell’assalto al Como: la vittoria è una dolce condanna, il verdetto finale però dipende dal destino. E dagli altri campi. La combinazione di risultati “utili” ai granata, a furia di sentirsela ripetere da figli e mariti a tavola, la conoscono ormai a memoria anche madri e mogli che alle 22.30 stapperebbero lo spumante per la gioia di sapere che dopo nove mesi d’ossessioni il pallone smette di rotolare per un po’. Recitano pure loro a memoria, a mo’ di filastrocca, la formula magica: il Latina deve perdere a Pescara, il Lanciano non deve vincere a Livorno e il Novara deve battere il Modena ma basterebbe anche un pareggio. Andasse così, a patto che la squadra di Menichini faccia il suo dovere (repetita iuvant), la suggestione della salvezza diretta diventerebbe realtà. È difficile, ma non impossibile.
SPORT
20 maggio 2016
Salernitana, B…alla con le stelle