Ci sono storie che ad inizio stagione non esistono. Esistono storie nate quasi per caso, sognando la gloria dopo un anno non indimenticabile. Storie nate con atlete di questa terra che, resistendo a richiami esterni, hanno reso giustizia alla loro fede combattendo al fianco di questi colori, nella società dove sono nate e cresciute. Guardarsi in faccia e ripartire dopo un settimo posto crescendo partita dopo partita, non mollando nulla ed inseguendo sempre quel sogno tanto nitido, non era facile, un Everest ad inizio stagione. Match dopo match, vittoria dopo vittoria, sempre a testa bassa, tutti. Si, perché questa non è solo la vittoria della squadra. Avere un team forte e saper creare attorno ad essa un ambiente sano, solo così si vince. L’abbiamo scoperto anche noi, quest’anno: ci siamo domandati dove potevamo arrivare lavorando tutti insieme, uniti, remando nella stessa direzione, superando anche possibili critiche, quelle ci saranno sempre. Il risultato è qualcosa di tanto inaspettato quanto meritato. Ognuno ha dato il proprio meglio, la squadra, l’allenatore, il preparatore atletico, chi si occupa del settore giovanile, i genitori, chiunque ruota attorno all’Associazione. Chiunque è andato avanti con noi, supportandoci e concedendoci la propria fiducia, merita di salire su questo carro. L’amore per la maglia, il frutto di tanto sudore, di tanti allenamenti, di palloni non recuperati e urla dalla panchina. Il risultato di tanto sostegno, di tante lacrime versate, di sbucciature dopo un salvataggio in tuffo è una promozione inaspettata. Un fulmine sì, ma che non fa male, un fulmine che squarcia il cielo sereno della serie D. Un fulmine, uno scossone inaspettato anche per la stagione di coach Nicola Coppola, guida assoluta di questo collettivo straordinario. Un anno fantastico per lui, in cui ha saputo alternar bene il bastone e la carota, diventando un vero leader. Tutto questo al suo primo anno in una categoria regionale, dopo periodi di trafila in squadre giovanili. Intensi attimi di rabbia, di gioia, di tensione, frammenti che, se uniti, danno come risultato una grande crescita e una conquista determinante. Buona la prima, mister! “Ricorderò queste emozioni per tutta la mia vita”. Un sorriso percorre il viso quasi imperturbabile del preparatore atletico Pasquale Savarese che, nell’ebbrezza del momento, si abbandona alle proprie emozioni. Il successo di quest’anno porta anche la sua firma, avendo spinto il gruppo sempre a fare meglio, permettendo alle ragazze di poter superare loro stesse. Imperturbabilità, ma anche la gioia di un bambino e la voglia di fare che, da sempre, lo accompagnano. Da sei mesi con noi, ma tanto basta a renderlo un veterano nel cuore dell’Oplonti Volley. Un grazie anche a chi ha aiutato a costruire l’ambiente giusto, chiunque abbia collaborato sia attivamente con l’associazione che chi, con un consiglio, una premura, un incoraggiamento, ha favorito quest’ascesa. Cosa altro dire adesso? Le frasi si sprecano: Ci siamo, Ce l’abbiamo fatta, ECCOci… Il tutto si riassume con una bottiglia che può essere stappata, e tante lacrime da parte di tutti, che finalmente vedono il traguardo. Ognuno con una propria storia da raccontare, con il proprio aneddoto, il proprio insegnamento personale. Varie storie, una storia. Impensabile ad inizio stagione, finalmente attuale in questo 21 maggio. Noi CI SIAMO, e vi attendiamo alla festa nel post gara di domani, per brindare insieme a tutti voi questo traguardo meraviglioso!
SPORT
21 maggio 2016
Torre Annunziata. Gioia Oplonti Rosa Volley: promossa in serie C!